Bisceglie sorride, guida Mansour: nessuno sceicco, qui vince il mercato low cost
C'è una squadra che è guidata da Mansour, ma non è il Manchester City. Lui non è uno sceicco ma di professione fa l'attaccante: si chiama Mohamed, ha 25 anni, è marocchino e fino a qualche mese fa giocava nell'Anconitania in Eccellenza e domenica scorsa ha fatto gol al Palermo. Benvenuti a Bisceglie, una delle sorprese di questo avvio di stagione nel girone C di serie C, dove il calciomercato low cost aguzza l'ingegno.
Tornato tra i pro a due mesi e mezzo di distanza da quella retrocessione maturata ai playoff contro la Sicula Leonzio per effetto della coda giudiziaria in merito alle vicende di Picerno e Bitonto, il club pugliese ha messo dietro la lavagna nell'arco di quattro giorni due realtà blasonate: prima il Foggia, battuto per 3-1 nel derby dello Zaccheria, poi il Palermo, superato per 2-1 al Ventura.
Riscatto per il ko interno dell'esordio in campionato contro la Turris maturato, marce alte innestate per evitare un altro campionato sulla falsariga degli ultimi due: chiusi con la retrocessione agli spareggi e il ritorno in C per effetto delle disgrazie, economiche o sportive, altrui. Era andata così nell'estate 2019, è andata così nell'estate 2020. Le similitudini si limitano però solo a questo.
RIVOLUZIONE D'AGOSTO
A cambiare, innanzitutto, è stata la proprietà. Definito l'addio con Nicola Canonico, a capo della dirigenza ecco Vincenzo Racanati. Imprenditore nel ramo agricolo e sponsor per anni del club, ha prima garantito l'iscrizione alla D poi ha messo insieme un gruppo di casse locali per permettere di incassare il semaforo verde della Covisoc per la C. Merito anche della sinergia attivata con l'altra squadra di calcio della città, l'Unione Calcio Bisceglie (che gioca in Eccellenza), e della creazione di un unico settore giovanile per i due club. Sono ripartiti a fari spenti, con una priorità su tutte: "Riconquistare la fiducia della piazza, dopo due retrocessioni non è semplice".
IL CORAGGIO DI CAMBIARE
L'hanno avuto i soci a pochi giorni dallo start del campionato. Alla rivoluzione in organico, con i saluti a tanti giocatori acquistati per la D, ha fatto da contraltare quella in panchina: addio con Sergio La Cava, scelto per il primo campionato dilettantistico, e matrimonio avviato con Giovanni Bucaro. Difensore centrale in campo, pragmatico in panchina nonostante un passato nel Foggia di Zeman. Che sia 4-3-3 o 5-4-1 come fatto contro il Palermo, poco cambia: "Siamo da poco tempo insieme, conta la sinergia tra staff tecnico e gruppo squadra. Dando priorità all'uomo sul calciatore".
L'ex Avellino e Sicula Leonzio ha risposto "presente" alla chiamata nerazzurra e ha stilato una mini-lista della spesa: ecco in organico Sartore dall'Alessandria e Altobello, ex Vibonese. Nomi da sommare al ritorno di Giron in difesa, a volti d'esperienza come Maimone e Vitale in mezzo al campo e a profili rivalutati dopo passaggi in D come Vona, Rocco, Padulano e Cittadino. Quest'ultimo è stato l'eroe del derby di Foggia, con una doppietta su calcio di rigore da ex della partita. Gioia storica, festeggiata con una pacca sulla spalla ai suoi ragazzi e un monito: "Non possiamo goderci il momento, dobbiamo pensare sempre all'impegno successivo".
QUELLA X NON E' PIU' UN'INCOGNITA
Non aveva più la voce dopo la vittoria sul Palermo il dirigente Livio Scuotto: "Siamo stati meravigliosi, questi ragazzi hanno cuore e determinazione". Applausi per una squadra "che mette l'orgoglio davanti al fatto di aver svolto una preparazione inferiore a tanti dei nostri avversari". Nella sfida del Ventura la copertina è stata di Mohamed Mansour. "Una grande soddisfazione, fino a qualche mese fa giocava in Eccellenza. Ora fa gol al Palermo, è tutto merito della sua umiltà". La prossima tappa di campionato mercoledì è Viterbo, dove in quattro precedenti il Bisceglie ha sempre perso. "Per come stavamo messi a inizio settembre non pensavamo di poter partire così bene - ammette Scuotto - ma succede quando hai un gruppo di gente dedita al sacrificio". Così quel Bisceglie nato come una X sul calendario di Serie C, a passi lenti, sta diventando sempre meno un'incognita e sempre più una solida realtà.
Credit Foto: Emmanuele Mastrodonato
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