Milan, Gattuso: "A Siviglia per giocare il nostro calcio: dobbiamo essere cattivi"
Tre vittorie consecutive in campionato per rialzare la testa e ri-presentarsi all'appuntamento contro il Betis Siviglia, con la voglia di riscattare il K.O. di San Siro della gara d'andata, costata la momentanea vetta del girone. Il Milan di Rino Gattuso è sbarcato in Andalusia per tentare di riprendersi il primo posto del gruppo H di Europa League, contro una squadra di Setién dal doppio volto (scuro in Liga, più che positivo in campo europeo) e pronta a contare su una grande cornice di pubblico per fermare i rossoneri: intervenuto in conferenza stampa, Gattuso ha presentato così, insieme a Pepe Reina, la sfida del Benito Villamarin.
"E' bello tornare a casa sempre, qui conosco amici - esordisce Reina - sarà una partita tanto importante per noi quanto per il Betis, dovremo cercare di ottenere i tre punti con una grande partita per avvicinarci alla qualificazione. Non c'è questione di favoriti o meno: dobbiamo cercare di passare il turno, competendo e raggiungendo l'obiettivo di passare al secondo turno. Gattuso è una persona molto determinata a raggiungere gli obiettivi, ha voglia, è solare e ci puoi dialogare: comanda ma puoi parlarci, è una persona intelligente".
Spazio poi a Gattuso: "Abbiamo provato a fare qualcosa di nuovo che ci dà più compattezza: nessun alibi, metteremo la miglior squadra in campo. Loro ci hanno messo in grande difficoltà e loro, indipendentemente dal modulo, hanno una loro filosofia di gioco. Dobbiamo essere più cattivi, massimo rispetto per loro ma dobbiamo venire qui a giocare il nostro calcio. Stiamo giocando meno bene a livello tecnico rispetto alle gare che riusciamo a vincere: la squadra riesce a fare qualcosa in più a livello di sacrificio. I ragazzi sono stati bravi e si sono fatti trovare pronti: penso che oggi se abbiamo rivisto un po' di luce è merito dei ragazzi per come si sono comportati, per un allenatore avere giocatori del genere è un privilegio".
"A Milanello c'è uno spirito divertente: Kessie cerca la porta, lo sa fare. L'importante è arrivarci e provarci, bisogna mettere in condizione Franck di provare: l'anno scorso ha trovato il gol, se andiamo a fare il paragone con me...era nettamente meglio. Caldara e Biglia staranno fuori ancora per molto tempo: Calabria ci lascia ben sperare, riesce a correre e lavorare a livello fisico ma quando fa cambi di direzione ha un po' di fastidio, speriamo di recuperarlo per domenica. Higuain uguale, speriamo di averlo ma non è il massimo da vedere, Bonaventura secondo me contro la Juventus non ci sarà: tanti di voi sanno che anche in preparazione ha saltato 40 giorni per questo dolore al ginocchio, giusto che si prenda tempo."
"Cutrone? Negli ultimi mesi è migliorato tanto: sa quello che vuole e ha grandi margini di miglioramento, lavorare con giocatori molto tecnici può solo aiutarlo a migliorare. Ora deve giocare da attaccante, saper muoversi non giocando solo d'istinto, è migliorato molto in questo. Patrick dà poche sensazioni, quando non gioca ha il muso e quando gioca è teso: quando vede che non si sente protagonista lo puoi perdere, poi però si accende subito. Deve migliorare un po' quando non è protagonista".
"Per questa squadra non c'è bisogno di parlare di riscatto, abbiamo fatto errori: veniamo in uno stadio molto caldo, testa alla partita di domani consapevoli che ci giochiamo tanto. Non abbiamo bisogno di ricordarci cosa ci giochiamo, siamo consapevoli della partita non buonissima giocata contro il Betis: ero preoccupato prima, domani speriamo".
"Calhanoglu ha solo un problema al collo del piede, sta stringendo i denti ma è a disposizione: gli siamo stati vicini, non è al massimo fisicamente ora come ora ma ha caratteristiche che ci possono fare comodo. Bakayoko? Nella partita contro il Genoa ha fatto una grandissima prestazione per me, ha fatto un errore e abbiamo preso un gol ma è chi non fa che non sbaglia: tatticamente può crescere molto di più, ma sono contento delle sue ultime prestazioni. Può migliorare e può darci molto".
"Romagnoli a riposo? Domani vediamo, Alessio ha giocato tanto: non ho voglia di parlare di sistema tattico. Non è una questione di moduli, dobbiamo saper dimostrare di tenere il campo: voglio vedere compattezza e organizzazione".