Benzema-Higuain, coetanei, un tempo compagni: oggi uno si ritira, l'altro vince il Pallone d'Oro
Uno vince il Pallone d’Oro, dopo una stagione da assoluto protagonista in Liga e in Champions, la prima da capitano, al Real Madrid. L’altro gioca la sua partita da professionista, uscendo sconfitto dai playoff di MLS conto il New York City con il suo Inter Miami (dopo una stagione da 16 gol in 28 partite). È la storia di Benzema e di Higuain, entrambi classe ’87, per anni in competizione per il ruolo da centravanti al Real. Due degli attaccanti più incisivi dell’ultimo decennio, con una carriera una volta tanto vicina, oggi agli antipodi.
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Higuain-Benzema: due linee un tempo convergenti, oggi parallele
1987-2013: Gli inizi fino alla convivenza al Real Madrid
Due linee, tracciate dalla vita, e dalla carriera dei due attaccanti, che hanno entrambe come origine la Francia (sì, Higuain è nato a Brest, complice la carriera del padre), con solo 9 giorni e 762 kilometri di distanza. Due linee che si sono distanziate, con l'ascesa nel mondo del calcio, entrambi da enfant prodige, uno con la maglia del Lione, l'altro con quella del River Plate. Per il Pipita la chiamata del Real Madrid arriva nel 2007 e nell'estate del 2009 le due linee convergono, diventano "incidenti", con l'arrivo del francese al Bernabeu, in una sessione di mercato che ha visto il Real acquistare anche Cristiano Ronaldo, Kakà e Xabi Alonso. I due condividono quattro stagioni nello spogliatoio blanco, in competizione per una maglia al centro dell'attacco del Real Madrid, fino al passaggio, nel 2013, del Pipita a Napoli.
2013-18: Higuain domina in A con Napoli e Juve, Benzema illumina nella BBC
La stagione 2013/14 segna un punto di svolta nelle carriere dei due attaccanti. Mentre Higuain è diventato il fulcro dell'attacco del Napoli, con Benitez prima (vincendo una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana) e con Sarri poi, scrivendo la storia con il record di 36 gol in una singola stagione di Serie A (record raggiunto poi anche da Immobile), Benzema, sotto la guida di Ancelotti, viene messo al centro del tridente d'attacco passato alla storia come BBC, assieme a Cristiano Ronaldo e Bale, che porterà nel maggio del 2014 a vincere la Decima Champions League del Real.
Sarà soltanto la prima del trio, che, sotto la gestione Zidane (succeduto a Benitez) ne vincerà altre tre. La seconda di queste, nel 2017 a Cardiff, ha visto le linee dei due giocatori incrociarsi di nuovo, in finale, con Higuain che nel frattempo era passato alla Juventus. Nel mentre, i due hanno vissuto due delusioni mondiali, seppur differenti. Nel 2014, Higuain, titolare con l'Argentina, ha perso la finale al Maracanà contro la Germania. Nel 2018, invece, Benzema non ha fatto parte alla vittoriosa spedizione francese in Russia, perchè non convocato da Deschamps.
2018-2022: Higuain si spenge, Benzema si illumina
Dal 2018, le linee dei due attaccanti iniziano a divergere sempre più, fino a diventare, nella giornata di 17 ottobre, parallele. Il punto di svolta di entrambe le carriere, si è rilevato il trasferimento di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus. L'arrivo del portoghese a Torino ha portato la Juventus a cedere Higuain per una stagione in prestito, al Milan prima, al Chelsea poi (dove, con Sarri, vincerà l'Europa League), non tornando però più ai suoi livelli. Benzema, invece, ha smesso di brillare di luce riflessa, oscurato dal portoghese, prendendo per mano il Real Madrid fino a diventarne capitano, dopo l'addio di Sergio Ramos, e simbolo, assieme a Modric.
La stagione 2021-22, invece, entrambi a 34 anni, ha visto Benzema consegnarsi ufficialmente all'apice del calcio mondiale, laureandosi capocannoniere di Champions League e Liga, competizioni entrambe vinte, e Higuain intonare il suo canto del cigno su un campo di calcio, segnando 16 gol in MLS in 28 partite. Due linee che dal dicembre 1987 si sono avvicinate, convergendo per qualche anno, fino a distanziarsi, diventando parallele il 17 ottobre 2022, quando, mentre uno a Parigi alzava la massima onoreficienza individuale nel calcio, l'altro finiva sul prato del Citi Fields di New York, lasciava il campo, in lacrime, per un'ultima volta.