Addii importanti, nuovi sponsor e progetti sostenibili: la situazione di Milan e Inter

Il 2021 è stato l'anno delle milanesi: dopo stagioni deludenti, Inter e Milan sono tornate a guardare tutti dall'alto, classificandosi prima e seconda in Serie A.

A fine campionato, però, entrambe hanno dovuto fare i conti con il mercato: l'Inter ha dovuto salutare Achraf Hakimi e Romelu Lukaku, due dei protagonisti dello scudetto, mentre il Milan ha visto Gigio Donnarumma accasarsi al PSG e Hakan Calhanoglu scegliere proprio l'Inter, entrambi andati via a parametro zero.

Soprattutto la cessione del numero 9 belga ha preso in contropiede i tifosi interisti, convinti che non sarebbero stati necessari altri sacrifici.La cessione di Lukaku non era una necessità. Dopo la cessione di Hakimi, si poteva conseguire quel surplus indicato dalla società tra gli 80 e i 100 milioni con altre operazioni che l’Inter avrebbe potuto fare al 30 giugno 2022". A spiegarlo ai microfoni di gianlucadimarzio.com è Marco Bellinazzo, giornalista esperto di economia sportiva. Dopo l'analisi sulle situazioni di Juventus, Lazio e Roma, è il turno di Inter e Milan.

"CESSIONE LUKAKU È OCCASIONE COLTA, L'OBIETTIVO È IL TAGLIO DEGLI INGAGGI"

"Lukaku non era una cessione nei programmi dell'Inter - prosegue Bellinazzo - non era una necessità finanziaria impellente. Chiaramente di fronte alla volontà del calciatore e al fatto che parliamo della più grande operazione di calciomercato in uscita mai fatta in Serie A, l’Inter ha colto l’occasione, con il management che si è poi mosso bene per rimediare a questa uscita importante”. 

Con le cessioni importanti di questa sessione e il rinnovo di Lautaro in vista, l'Inter sembra aver risolto almeno momentaneamente le difficoltà incontrate. Cosa aspettarsi ora, dunque, dalla società nerazzurra? Bellinazzo vede due alternative: "L’intento dell’Inter, come quello di tutti i top club, è arrivare a un taglio degli ingaggi strutturale del 10-15%. Quindi bisognerà bilanciare alcuni rinnovi al rialzo con altre operazioni che portino a sostituire giocatori con altri più giovani e con ingaggi più bassi. L'alternativa è spalmare su più anni i contratti di altri big che si ritiene possano essere più funzionali a un progetto di lunga durata. In attesa che i ricavi crescano, e dipende da come si evolverà la pandemia, l'obiettivo resta ridurre il monte ingaggi. Si può ottenere in vari modi, con modelli diversi. Sacrifici? Dipende anche da chi si presenterà con quali offerte".

Uno dei cambiamenti principali dell'estate interista riguarda lo sponsor: dopo 26 anni, è finita l'era Pirelli. Al suo posto, sulla maglia nerazzurra, troviamo Socios, azienda proveniente dal mondo delle criptovalute. "Le criptovalute sono un nuovo mondo che è andato a sostituire l’industria del betting, per la quale è stato disposto un divieto due anni fa. È un partner che in realtà ha a che fare con tantissimi club in Europa. Si tratta di sponsor particolarmente munifici in un’area tra finanza e tecnologia sicuramente innovativa - spiega Bellinazzo - e quindi come tutte le aree innovative anche rischiose". 

"È un fenomeno nuovo ma dirompente. È una direzione che il mondo del calcio ha preso: intercetta sicuramente un’evoluzione che il calcio deve fare rispetto agli sviluppi informatici e digitali, nella trasformazione che i club stanno avendo sul piano operativo. I club che hanno più riconoscibilità a livello internazionale diventano le piattaforme ideali per queste nuove industrie che stanno andando alla ricerca di un pubblico sempre più vasto. È un fenomeno inarrestabile che non riguarda solo l’Inter e non riguarda solo l’Italia". conclude Bellinazzo.

"GIGIO E CALHA SCELTE OBBLIGATE E COERENTI"

Dall'altra parte del Naviglio c'è il Milan, una delle realtà più vivaci nell'attuale panorama italiano. Con il nuovo corso guidato dal fondo Elliott, i rossoneri sono tornati in Champions dopo 7 stagioni grazie a un progetto sostenibile fondato sui giovani. La perdita di un giocatore a 0 è sempre un danno per una società, però il Milan ha fatto una scelta molto oculata" spiega Bellinazzo.  

"Il Milan nel 2020 aveva perso quasi 200 milioni e perderà più di 100 milioni anche nel 2021. È una società che dopo qualche anno di sbandamento e dopo le problematiche societarie degli scorsi anni ha scelto un management importante, solido, da Gazidis a Scaroni a Maldini, ognuno nelle sue aree di competenza. Ha individuato degli obiettivi e li sta perseguendo in maniera coerente. Ha avuto poi anche la lungimiranza di avere fiducia in un tecnico che sa valorizzare i giocatori come Pioli". 

Scelte che, alla lunga, hanno pagato: "Adesso i rossoneri hanno potuto beneficiare del ritorno in Champions, che garantisce ricavi aggiuntivi che non avevano avuto negli altri anni. Questo può innescare e sta innestando un meccanismo virtuoso, anche attraverso scelte dolorose come quelle di dover cedere a zero giocatori importanti, nel caso di Donnarumma addirittura formati all’interno del club. Era una scelta obbligata e doverosa rispetto alla coerenza di un progetto. Anche perché, avendo ormai chiaro che le cose sarebbero andate in un certo modo, il Milan ha potuto assicurarsi per tempo un sostituto di livello come Maignan senza spendere cifre proibitive".

Una situazione figlia anche delle condizioni in cui versa il nostro campionato: "In Serie A il giocatore più costoso è stato Abraham con i suoi 40 milioni: in Premier sono cifre normali. È evidente che non ci si può illudere, bisogna accettare la situazione e ripartire dalle basi, ricostruire partendo dai giovani. Ci vorranno almeno 5-6 anni come movimento per tornare a un livello accettabile".  

“Un fondo come Elliott per sua natura ha l’obiettivo di risanare e poi vendere per guadagnare. Tendenzialmente non amministra aziende a medio lungo termine, anche se poi chiaramente dipende dalle opportunità del mercato. Però Elliott è un fondo che da la garanzia di continuità a una società gloriosa e storica come il Milan, per evitare i problemi in cui è finita gli anni scorsi. Una volta risanato - prosegue Bellinazzo - il club probabilmente andrà nelle mani di acquirenti importanti che offrano tutte le garanzie del caso". Una soluzione temporanea che garantisce al Milan la stabilità per guardare al futuro.

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