Da Wirtz e Boniface a Grimaldo e Tella: i protagonisti della favola Bayer
Il Bayer Leverkusen è campione di Germania per la prima volta nella sua storia. Un percorso senza ostacoli degli uomini di Xabi Alonso che con la vittoria sul Werder Brema conquistano la Bundesliga con cinque giornate d’anticipo. Interrotta l’egemonia del Bayern Monaco dopo undici anni. La squadra di Tuchel si è dovuta inchinare alla brillantezza e al talento di Wirtz e compagni, in grado di stracciare ogni record in un’annata perfetta. Efficienza, mentalità, coesione: le armi segrete di un gruppo giovane ma determinato, sin da subito, a raggiungere il proprio obiettivo. Scopriamo i protagonisti della più bella favola europea della stagione.
I ragazzi di Xabi
Doveroso partire dallle tre maggiori sorprese dell’anno in casa Bayer: Grimaldo a sinistra, Frimpong e Tella a destra. I numeri sono da attaccanti, i ruoli no. Il primo, 29enne arrivato da svincolato in estate, quest’anno ha dominato le fasce sinistre di tutti i campi tedeschi. Corsa, esperienza e un gran sinistro: diventato presto una pedina fondamentale nelle tattiche di Xabi Alonso. Un terzino? Tecnicamente sì, Alejandro Grimaldo nasce terzino sinistro. Eppure, il ruolo in campo è più da esterno, alto in fase offensiva e basso in quella opposta. Xabi ci ha visto lungo su di lui e in estate il Bayer si è assicurato senza concorrenza un gioiellino da 11 gol e 16 assist (in tutte le competizioni).
Dall’altra parte, a destra, il lavoro dell’allenatore spagnolo ha plasmato il talento di Jeremie Frimpong e di Nathan Tella. I due rappresentano l’essenza del Leverkusen. Perfetti esterni nel 3-4-2-1 grazie alla loro velocità e alla capacità sia di accompagnare l’attacco sia di tornare in copertura. In più, tanta tecnica e brillantezza, che hanno portato Tella a giocare anche da trequartista dietro la punta. A facilitare le giocate del classe 2000 e del classe ’99, la fluidità e la costanza trovate sin dalla prima partita, e mai perse, dalla macchina Bayer.
La coppia perfetta
Il talento a braccetto con la forza. Una combo inarrestabile, costruita dal direttore sportivo Simon Rolfes in estate con l’acquisto di Victor Boniface dal Royale Union SG. Il nigeriano e il talentino di casa Florian Wirtz hanno dato spettacolo sin dalle prime uscite, dimostrando grande connessione. Ci si aspettava l’anno della consacrazione per Wirtz ed è finalmente arrivato, anche se in molti non credevano più nell’esplosione del classe 2003 dopo la rottura del crociato nel 2022. La stagione scorsa il tedesco è rientrato a gennaio, riprendendosi il posto da titolare e non lasciandolo più. Fantasia e raffinatezza lo contraddistinguono. Lui che predilige gli assist ai gol e che quest’anno sta riuscendo a trovare entrambi con tanta continuità.
Boniface è diventato l’uomo giusto al momento giusto, ma il suo approccio al campionato era tutt’altro che scontato. 11 reti in 18 gare, molte saltate a causa di un grave infortunio rimediato in nazionale lo scorso gennaio. Fisico dirompente e velocità, un tiro preciso ma potente e un’alta capacità calcistica di seguire il gioco: difesa di palla quando serve, sponde per gli inserimenti delle seconde punte, dribbling, spallate e tecnica. Sì, perché Boniface segna in tutti i modi: di destro, di sinistro, di testa, da fuori area o saltando l’uomo. La coppia perfetta nelle mani dello stratega Xabi ha distrutto la Bundesliga.
Chi non ti aspetti
In queste occasioni il contributo al raggiungimento del traguardo finale arriva da tutti i componenti della rosa. Chi più e chi meno riesce sempre a dare qualcosa nel corso dell’anno. La compostezza di Granit Xhaka ha regalato un solido equilibrio al centrocampo di Alonso. Pescato dall’Arsenal, lo svizzero è sceso in campo in tutte le partite di campionato. Diligenza, maturità e controllo: caratteristiche non scontate per un giocatore che negli anni a Londra ha collezionato fin troppi cartellini.
Sempre dal mercato è arrivato Jonas Hofmann. Eleganza ad ogni tocco, rude quando serve ma mai sporco. Per concludere, merita una menzione anche Patrick Schick. Chiamato in causa poche volte, ma spesso pronto. La qualità del suo mancino e il suo senso della posizione restano le sue armi migliori. Ultimamente affezionato ai minuti di recupero, prima in Europa League poi anche in Germania. Il suo gol del 2-1 contro l’Hoffenheim, arrivato allo scadere, ha spento un po’ di critiche sul suo conto.
Tanto da apprezzare, poco da ignorare. Pierre-Auguste Renoir diceva che un dipinto deve essere amabile, allegro e bello. Il Bayer Leverkusen ha scelto di diventare il miglior dipinto di questa stagione.