Da Bergamo all'Albania, sognando la Serie A: la storia di Barry Cooper

Sogna la Serie A, ma per raggiungerla non ha avuto paura di mettersi in gioco all’estero. “Sono esperienze che ti fanno crescere. Dentro e fuori dal campo”. Un lungo giro dell’Europa che l’ha portato fino al Kukësi, squadra della serie A albanese. “Sono arrivato a gennaio: è uno dei club storici del Paese”. Valigia sempre pronta per nuove esperienze e ambizione da giovane attaccante. “Vivo per il gol, ne voglio fare il più possibile”. Godberg Barry Cooper, 22enne italo-ghanese, è l’uomo copertina sul finale di stagione del Kukësi. 3 reti nelle ultime due giornate, doppietta nello scontro diretto con il KF Tirana, primo in classifica. “Siamo secondi a -6”. Con 3 partite ancora da giocare. “Possiamo farcela, io ci credo”, racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

GLI INIZI

Classe ’97 di Albano Sant’Alessandro (Bergamo), Cooper muove i primi passi calcistici nell’Atalanta. Prima di girare in lungo e in largo la Bergamasca. A 17 anni esordisce in D con l’Aurora Seriate: “Debuttai a Sondrio con gol”. Poi due stagioni in prestito in Eccellenza. A Scanzorosciate vince il campionato, mentre all’Intercomunale Verdello si consacra come attaccante. 

PORTOGALLO, SVIZZERA E L'INFORTUNIO

Tanto che le offerte non mancano. “Scelsi il Portogallo”. Cooper firma con il Club Condeixa. In Terza divisione. “All’inizio è stata davvero dura: solo e lontano da casa, non riuscivo a incidere”. Con la giusta carica, però, il ragazzo firma 10 reti nel solo girone di ritorno. “Abbiamo vinto coppa e supercoppa di Coimbra”. Lo acquista l’Arouca, in serie B. “Non mi hanno dato fiducia”. Due parentesi in prestito, 6 mesi a Espinho e altrettanti a Viana do Castelo, prima di scegliere di cambiare aria. “C’era la possibilità di andare in Svizzera. Ho accettato”. Il club è lo Sciaffusa, in Challenge League (Serie B). L’allenatore Murat Yakin, fratello di Hakan.”Ha una grande personalità, mi ha dato tanti consigli per migliorare”. Sulle sponde del Reno, Cooper gioca con regolarità. Fino al 18 agosto. “Partita di coppa. Avevo da poco segnato, quando mi sono infortunato”. L’inizio di un calvario. “Non ho più visto il campo”.

L'ALBANIA, SOGNANDO LA A E IL GHANA

Obiettivo rilancio. Destinazione Albania, dove si trasferisce a gennaio. “Qui si gioca un calcio molto fisico, l’attaccante deve saper fare a sportellate”. Due mesi per ingranare, prima della sospensione a marzo. “Abbiamo ripreso il 3 giugno”. Anche se il Covid-19 l’ha segnato dentro. “Sono bergamasco, ho passato mesi davvero difficili. Ero in pena per i miei cari”. 6 gol tra campionato e coppa, da quando si è ripreso a giocare. “Siamo in corsa su entrambi i fronti. Con ogni probabilità disputeremo i preliminari d’Europa”. Un’altra vetrina importante. “Voglio crescere e giocare il più possibile. Non fa differenza in quale campionato”. L’importante è raggiunger l’obiettivo. “Ne ho due: Serie A e Nazionale ghanese. Lavoro per questo”.

Di Davide Amato

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