Bari, pronti per il ritorno in campo: dai test agli specialisti playoff, guida Vivarini

"Allora, si gioca?". "Non possono lasciarci fuori". "Questa città merita di giocarsi la B sul campo, ne abbiamo passate troppe in questi anni". Dal mercato del pesce a piazza del Ferrarese, passando per il Murattiano e spingendosi fino al quartiere Libertà, il centro di Bari che torna ad animarsi nel lento calo delle restrizioni da lockdown, è una somma di domande sul futuro del club biancorosso. Secondo allo stop del girone C di Serie C, ripartito l'anno scorso dai Dilettanti dopo il fallimento dell'estate 2018, il Bari è uno dei pochi club professionistici che ha chiesto e ottenuto che i suoi giocatori restassero in città anche quando il pallone restava fermo. 

Prima i tamponi, dall'8 si torna a pensare al pallone

E di conseguenza è uno dei primi ad essersi preparato per ripartire e rispondere presente a un eventuale ritorno in campo della Serie C, dato che passerà per il prossimo Consiglio Federale. Il club biancorosso avvierà in settimana i tamponi per riscontrare eventuali positività al Covid-19, poi tra l'8 e il 10 giugno valuterà il ritorno in campo per allenamenti in gruppo e con i palloni. Nel tabellone playoff, il Bari entrerà in gioco ad almeno due settimane dallo start, nel secondo turno della fase playoff nazionale, dove oltre alle vincenti delle cinque gare del primo turno, entrano in gioco le seconde classificate di ogni girone. Ultimo club in ordine cronologico a scendere in campo in C (9 marzo, 1-1 a Catanzaro mentre il premier Giuseppe Conte decretava il lockdown per tutta l'Italia in preda all'emergenza coronavirus), tra i primi a rispondere "presente" per tornare a giocare in condizioni di sicurezza.

 

Come eravamo: 25 gare senza sconfitte e Vivarini al comando

Le reti fatte sono 54, quelle al passivo 24, i 60 punti complessivi sono stati quasi equamente divisi sul campo (31 in casa e 29 in trasferta), le partite da imbattuti sono 25 di fila. Allo stop del torneo il Bari ci è arrivato senza conoscere sconfitta dal 25 settembre 2019, quando lo 0-1 di Francavilla contro la Virtus mise la parola fine sull'esperienza di Giovanni Cornacchini in panchina dopo aver ottenuto 7 punti in 5 partite.  Al suo posto arrivò Vincenzo Vivarini, ex guida tecnica di Empoli e Latina che ha dato vita al San Nicola a un percorso netto.  Mai battuto sulla panchina del Bari, capace di conquistare 53 punti in 25 gare, frutto di 14 vittorie e 11 pareggi, Vivarini è la prima certezza del club biancorosso per il futuro. Il presidente Luigi  De Laurentiis lo ha già blindato in panchina: Abbiamo trovato un'ottima intesa, lui è un uomo discreto nel suo quotidiano poi ha un carattere molto forte quando deve guidare una nave. Lo trovo autorevole e sereno al tempo stesso. Si è fatto voler bene dal gruppo” il pensiero dell'amministratore unico del club ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Poche parole, per un solo significato: conferma per la stagione 2020/2021, a prescindere dalla categoria in cui il Bari militerà. La firma cubitale su un contratto biennale Vivarini l'ha meritata con una gestione tecnica fatta di bastone e carote:  ha ereditato il Bari lo ha fatto in un momento di difficoltà, in cui le certezze parevano smarrite. Ha rigenerato elementi come Simeri, autore di 10 reti sotto la sua spinta, restituito fiducia e centralità e Costa e Hamlili,  nella speciale graduatoria di imbattibilità del Bari tra i professionisti ha scavalcato Luciano Pirazzini, 18 gare di fila senza ko nella stagione 1974/75 e Antonio Conte nel 2008/2009, ed è andato anche oltre i 24 risultati utili consecutivi con il Teramo 2014/2015. Allora la B, conquistata sul campo, sfuggì per la retrocessione a tavolino del club. Cinque anni dopo Vivarini sogna di riprendersi quella gioia. Forte di una panchina blindata. E del suo manifesto: "Io ho una convinzione: chi gioca bene vince e siccome il nostro obiettivo è quello di vincere, dico che se giochiamo bene vinciamo

Bari, pronti per il ritorno in campo: dai test agli specialisti playoff, guida Vivarini

"Nei fatti, la musica e il calcio si sono fermati allo stesso punto. Entrambe vivono di pubblico, entrambe provocano assembramenti. E trascinano passioni". Emanuele Arciuli, pianista di fama internazionale, direttore del Bari Piano festival e tifoso del Bari per vocazione, è pronto a tornare a indossare la sciarpa biancorossa, anche se solo per sedere virtualmente sugli spalti. "Bisogna ragionare come se uscissimo da un profondo letargo fisico - spiega a Gianlucadimarzio.com - ma le emozioni tornano a destarsi molto rapidamente, è la forza del calcio. Ripartire sarà sicuramente molto particolare, sarà come giocare un nuovo calcio. Personalmente, però, sono contento del fatto che ci sia la possibilità di giocarsi un risultato sul campo. Seguo il Bari sempre con enorme affetto". E con tanta competenza: "Su chi punto? Antenucci, Simeri e Laribi formano un tridente che le altre in C non hanno, ma sono anche un grande fan di Pippo Costa. E poi è rientrato Hamlili e abbiamo anche una difesa esperta. Possiamo fare bene". Parole da tifoso che non si è mai nascosto, come quando durante il lockdown ha omaggiati al pianoforte il sindaco Antonio Decaro dell'esecuzione dell'inno del Bari davanti alla Basilica di San Nicola. "Doveva rimanere un momento privato, ma è stato filmato e alla fine anche molto apprezzato -riconosce - io ho fatto quello che dovevo, quell'esibizione l'hanno vista anche tutti i giocatori del Bari. Lo voglio ritenere di buon auspicio". Con una promessa: "Io a restare ancora in Serie C non ci voglio nemmeno pensare. Dobbiamo spiccare il volo verso quel palcoscenico che ci spetta per storia. In caso di B mi piacerebbe invitare i giocatori al Bari Piano Festival. Finisce il 30 agosto e sarebbe bello poter festeggiare tutti insieme. Magari con mascherina, per un abbraccio consentito".

Promozioni: quel sestetto di specialisti

C'è uno zoccolo duro, in casa biancorossa, che ha già giocato gli spareggi promozione e li ha anche vinti. Si tratta di un sestetto con cinque Over 30 e il 29enne Karim Laribi, uno dei tre nuovi acquisti del mercato di gennaio. Il trequartista italo-tunisino, arrivato a titolo temporaneo dal Verona via Empoli a gennaio, nello scorso giugno ha messo la sua firma sulla vittoria dei playoff di B dell'Hellas contro il Cittadella e ha anche conquistato la A con il Bologna 2014/2015, con il successo in finale contro il Pescara. Nel mercato invernale con il numero 10 è arrivato anche Matteo Ciofani, terzino 32enne esperto in salti di categoria attraverso i playoff con la divisa del Frosinone: salto dalla C alla B nell'annata 2013/2014 contro il Lecce, volo in A nella stagione 2017/2018 grazie al successo sul Palermo nella doppia finale. Ha superato il Lecce anche Raffaele Bianco con il Carpi 2012/2013 in C, squadra nel cui staff c'era anche Matteo Scala, oggi ds biancorosso e all'epoca segretario sportivo del club emiliano. Una vittoria ai playoff la hanno anche Gigi Frattali e Valerio Di Cesare con il Parma 2016/2017. In quella squadra c'era anche Manuel Scavone, centrocampista classe 1987 che nell'organico biancorosso è quello con maggiore attitudine alla vittoria dei playoff. Ci è riuscito ben tre volte su altrettanti tentativi. Oltre al successo in Emilia, con gol decisivo nella finale con l'Alessandria, ha vinto a Novara nella B 2010/2011 e con la Pro Vercelli nella C 2013/2014. Sei cavalieri per guidare il Bari tra le regine della C. Con esperienza e un pizzico di voglia di riscatto: come quella di Simone Simeri, fermato agli ottavi nei playoff 2017/2018 con la Juve Stabia. Allora il numero 9 punse 12 volte con le Vespe, ora vuole alzare la cresta del Galletto, come da sua classica esultanza.

De Laurentiis: "Noi credibili e determinati, i tifosi possono fidarsi"

Il termometro in città intanto segnala temperature alte quanto a indice di gradimento verso la famiglia De Laurentiis. "Dicono così? - sorrideva Luigi ai nostri microfoni - mi fa piacere che il tifoso si fidi e abbia recepito che la società ha un linguaggio preciso e definito. Finora il mio impegno e quello del Bari verso i propri tifosi e la società sono stati improntati alla serietà e alla credibilità". Parole di chi guida una nave rimasta ferma per tre mesi e che ora spera di poter riprendere il largo. Con la spinta dei suoi tifosi, quasi 15mila in media sugli spalti ogni domenica prima del lockdown, che anche per le vie della città hanno ripreso a parlare di calcio. Con la speranza di rivedere la vecchia Stella del Sud lottare per la B.

LUCA GUERRA

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