Barcellona, la storia si ripete: quinto anno consecutivo senza una semifinale europea

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Cala il sipario allo stadio Lluís Companys di Montjuïc. Per il quinto anno consecutivo, il Barcellona non riesce a qualificarsi alle semifinali di una competizione europea: un nuovo record negativo che si aggiunge a una stagione caratterizzata da alti e bassi. Non si verificava dal quinquennio 1969-1974 un andamento simile in campo internazionale: parliamo di un'epoca fa. Nel mezzo, una risalita nel calcio che conta, tra trofei e successi ineguagliabili. Da Johan Cruijff e Carles Rexach a Robert Lewandowski e İlkay Gündoğan. Cinquant'anni dopo, la storia si ripete.

Cinque anni dall'ultima semifinale

Oggi come nel 1974. Il Barcellona di Xavi esce dalla Champions League sfiorando, per il quinto anno consecutivo, la possibilità di entrare nelle migliori quattro squadre della competizione. Una qualificazione sfuggita tra le mani: dopo il sucesso nella gara d'andata al Parco dei Principi, il ritorno è una roulette russa. Tra espulsioni (vedi Araújo e Xavi) gol e controsorpassi, i blaugrana escono davanti al proprio pubblico.

Dicevamo della stagione 2019/2020. Nel silenzio assordante del da Luz, in un clima paranormale, una sconfitta che ancora oggi fa rumore: un 2-8 contro il Bayern Monaco che coincide con l'addio di Messi e con il momento più basso degli ultimi anni della storia blaugrana. L'anno successivo sarà l'enfant prodige Mbappé - così come quest'anno - a irrompere nel percorso degli spagnoli. 1-4 al Camp Nou ed ennesima delusione. Poi, un doppio terzo posto nella fase a gironi di Champions condannerà il Barcellona ad accontentarsi dell'Europa League: un cammino durato meno del previsto, un altro sogno europeo spezzato dall'Eintracht Francoforte e dal Manchester United. Fino ad arrivare alla disfatta del Montjuïc. Una climax di delusione che da qui, alla fine della stagione, rischia di trasformarsi in profonda crisi.

Ripartire nel segno della gioventù

Ancora sette giornate in Liga e un'altra stagione verrà archiviata. Un saliscendi di emozioni contrastanti, istantanee di un percorso transitorio ma dal quale poter porre le basi per un futuro migliore. Forse con un Xavi in meno in panchina ma uno Yamal e un Cubarsí in più. Perchè la vera forza di questo Barcellona sono proprio i più giovani. Una Masia ritrovata e reincarnata in alcuni dei protagonisti - per certi versi inaspettati - di questo campionato. Una gioventù che in alcuni momenti della stagione ha trascinato, anche per diversi infortuni, un intero gruppo e una tifoseria sospesa tra il ricordo dei grandi successi e il nuovo che avanza. La competitività e la vittoria ha bisogno del tempo, nulla accade per caso.

Ripartire, dunque. È questa la parola d'ordine che si respira in ambiente blaugrana. Per un nuovo inizio, cercando di sfatare il tabù Europa.

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