Piquè: "Ferguson come un padre. Neymar? A Barcellona era felice"

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Tra passato e futuro. Gerard Piquè e il ruolo dell'allenatore. Per uno con la sua personalità sembra scontato il passaggio in panchina una volta terminata l'attività agonistica, ma Piquè non ne è così convinto: "Non mi vedo in questa posizione. Gestire ventiquattro giocatori con il loro ego è difficile. Mi vedo più nelle vesti di imprenditore o uomo d'affari".

Eppure Gerard Piquè ha avuto maestri del calibro di Guardiola o Ferguson. E proprio a proposito di Sir Alex, in questa intervista rilasciata all'Equipe, si è espresso così: "E' stato come un secondo padre per me. Andare a Manchester è stata la scelta più difficile della mia carriera, avevo 17 anni e ho lasciato famiglia e amici. Mi ha aiutato molto. Sono stato ispirato dal suo modo di gestire ogni situazione. Quello che mi ha impressionato di più è la sua leadership nei momenti difficili, fantastico. Ho imparato da lui ogni giorno".

Piquè è tornato anche sul tema del mancato passaggio di Neymar al Barcellona: "La prima cosa che penso riguardo a ciò è che non ha senso che il mercato chiuda dopo la terza giornata di campionato. Alla fine tutte queste voci inutili, perchè Neymar è rimasto a Parigi, sono sicuro che avranno un impatto sul gruppo. Non ci siamo potuti concentrare al meglio su quello che è il nostro obiettivo principale, vincere le partite. Neymar è un grande giocatore e penso continuerà a fare bene al PSG. In futuro vedremo, quello che so è che quando era a Barcellona era felice".

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