Baldini, un re a Carrara: "Andiamo a vincere a Bari!"

I minuti di recupero li gioca anche Baldini. Maniche della camicia tirate su, passo nervoso. Avanti e indietro, in silenzio. Strano per uno come lui, che al primo anno con la Carrarese ha totalizzato 13 giornate di squalifica. Ma si fidava dei suoi, anche se dall'altra parte la piccola Juventus U23 è diventata grande. Non è più la squadra spaesata che perde con Cuneo, Albissola e Arzachena. È quella che batte Monza, Ternana e Padova. Quella che non si arrende e rimonta due gol in un pazzo quarto di finale. La doppietta di Vrioni ha fatto vivere secondi lunghissimi, ma alla fine in semifinale Playoff ci va la Carrarese, che dalla sua aveva anche il pareggio.

Il ritorno, cinque mesi dopo

E che non giocava da quasi cinque mesi. 22 febbraio, 3 a 0 al Gozzano. Poi tutti costretti in casa dal coronavirus: "Se si torna in campo? Chissenefrega, prima la salute", ripeteva Baldini, che nel frattempo in lockdown telefonava ai suoi almeno una volta a settimana. Si sono ritrovati il 7 giugno, tutti con un peso forma ideale. Gli allenamenti a casa sono stati svolti scrupolosamente, per questo Baldini si fidava. Con la Juve li ha messi tutti in campo, come al suo solito. Calderini, Valente, Cardoselli e Infantino: ha attaccato in 4. Anzi, in sei. Perché i terzini, Mignanelli e Ciancio, hanno corso come due ali. La Carrarese gioca un calcio inglese, lo deve ai suoi tifosi. Quelli che fin dalle 17, oltre tre ore prima del match, si sono ritrovati davanti al Bar Miniera per scortare il pullman della squadra. Quelli che, a fine partita, erano ancora a cantare davanti allo stadio, dove non sono potuti entrare.

La B è più vicina

Hanno esultato al gol di Valente e alla testata di Infantino, hanno sofferto in silenzio la rimonta della Juve. Sono scoppiati di gioa alla fine, in attesa della semifinale con il Bari di venerdì. Hanno aspettato i loro eroi e Baldini, che con la Juve dei grandi non aveva mai vinto in carriera. Un pareggio, quattro sconfitte. Del Piero e Trezeguet lo facevano diventare matto. Come il gol subito dall'Albinoleffe il 25 novembre. Ko, quarta partita di fila senza vittoria. Il mister non vede gioco e punti, decide di dire basta e si auto-sospende. La squadra, però, gli scrive una lettera: "Torna nostro condottiero". Ora la B è lontana solo due partite.

Una città che sogna

La Carrarese lo ha chiamato nel 2017, sei anni dopo l'ultima panchina con il Vicenza. Baldini non ne poteva più dello stress di una scelta sbagliata. Di un esonero dopo una sconfitta. Si è ritirato nella sua casa di Massa, a cinque chilometri dal "suo stadio". Con i cani da caccia e la TV fissa sulla Premier. Ha consigliato a Conte di auto-candidarsi per la Juve, ha accettato di allenare la Carrarese gratis. Vivere notti così, questo quello che chiedeva. I tifosi li ha abbracciati, fisicamente. Non si potrebbe, pazienza: "Bisogna andare a vincere a Bari ora!“, ha urlato insieme a loro. Re in mezzo alla sua gente, condottiero per i suoi ragazzi. Una città che sogna insieme a lui.

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