Baggio: "Ripenso ancora al rigore del 1994. CR7? Un fenomeno"

Invitato tra i fenomeni al Festival dello Sport di Trento. Lui che fenomeno lo è stato per davvero, dalla fine degli anni '80 fino all'inizio degli anni 2000. E' Roberto Baggio, probabilmente il giocatore italiano più rappresentativo degli anni '90 e sicuramente uno dei più forti di tutti i tempi.

Il divin codino ha parlato, a margine dell'evento, della sua straordinaria carriera: "Il calcio è stata la mia grande passione, non ho nessun rimpianto a parte il Mondiale del '94. Per il resto credo di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, sono molto felice di quello che ho fatto".

Il Mondiale americano, appunto, il più grande rimpianto della sua carriera: "Tante volte quando vado a dormire mi ritrovo a pensare a quel rigore. Sognavo una finale Italia-Brasile sin da bambino e con quell'errore ho dato il colpo di grazia alla mia squadra".

Il Mondiale del 2002 in Corea e Giappone dove non venne convocato da Giovanni Trapattoni. Un'altra enorme delusione: "In me c'era tanta voglia di rivincita proprio dopo quel rigore sparato alto a Pasadena. Forse farò la figura del presuntuoso ma a quel Mondiale meritavo di esserci".

291 gol in carriera con le maglie di Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Baggio ha dato tantissimo al mondo del calcio, ma il calcio cosa ha dato a Baggio?: "Mi ha insegnato valori importantissimi e mi ha fatto diventare uomo. Un'infinità di esperienze che sono il mio bagaglio nella vita di tutti i giorni".

A chi gli chiedesse quale sia stata la vittoria più bella della sua carriera, Baggio ha risposto così: "Sono tutte particolari, perchè sono tutte frutto di sacrifici e sofferenze. Sono ricordi incredibili e tutte le vittorie hanno un sapore speciale".

Pallone d'oro nel 1993, Baggio si è trovato di fronte anche grandissimi avversari. Questa la sua personale classifica: "Ho avuto la fortuna di misurarmi con grandissimi campioni. Il migliore di tutti secondo me è stato Van Basten. L'ho ammirato molto e purtroppo non ha potuto giocare per tanti anni come meritava".

Campioni del passato, ma anche quelli del presente: "Cristiano Ronaldo è un fenomeno e anche Dybala ha grandissime qualità. I giocatori di quel livello, quando le cose non vanno benissimo, vengono subito messi in discussione. E anche Sarri penso che sia un ottimo allenatore, ha sempre fatto bene in tutte le categorie. Ci vuole un po' di tempo per vedere il suo gioco ma a Napoli faceva il miglior calcio d'Italia".

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