Gasperini: "Non pensavamo alla Champions, ora siamo credibili"
In piena corsa per un posto in Champions League, l’Atalanta di Gian Piero Gasperini è pronta per la sfida decisiva contro il Sassuolo, in programma domani sera alle ore 20:30.
In conferenza stampa l’allenatore nerazzurro ha così presentato l’importante match che con un successo potrebbe coronare una splendida stagione: "Domani una nostra vittoria metterà il punto a questa stagione esaltante. Bisogna farla, dipendiamo da noi, non abbiamo necessità di ascoltare gli altri campi. Paradossalmente potremmo anche arrivare terzi, renderebbe ancora migliore la stagione ma sarebbe ancora più straordinario essere sul podio. A darci la spinta non è stato solo il girone di ritorno, sono le undici giornate del girone di andata. A gennaio eravamo in corsa su tutti i fronti, quindi è stata una grande continuità di risultati e di prestazioni. Ma sono i punti a essere importanti.
Questi ragazzi sono stati straordinari, vorrei che venissero girati i complimenti fatti a me. In questa stagione abbiamo battuto spesso le squadre più forti, sono venute fuori anche capacità di scambiare i ruoli. Abbiamo trovato delle certezze e sicuramente il comune denominatore è che abbiamo sempre cercato di fare gol. Quando non abbiamo segnato non ci sono stati i risultati. Per vincere dobbiamo fare gol. Abbiamo notato che abbiamo acquisito più credibilità, ci sono state partite con attenzione maggiore da parte degli avversari. Domani è nuovamente una di queste giornate, ed è molto bello un campionato che finisce con questa incertezza. Sentiamo da settimane gli occhi dei gufi, non è difficile solo la nostra".
Gasperini ha poi aggiunto: "C'è un po' di tensione, positiva, perché siamo vicini al traguardo. Il nostro obiettivo prima era l'Europa League, non pensavamo di arrivare in Champions a una giornata dalla fine. A ottobre, quando mi è stato chiesto cosa firmare, ho risposto "io voglio giocarmela", il titolo poi è stato "Voglio la Champions". I ragazzi sono dei professionisti esemplari, abbiamo oramai raggiunto un metodo di lavoro che non è poi così straziante. Sarei veramente mortificato se loro pensassero in questo modo. L'avevamo già avuto l'anno scorso, quando abbiamo giocato l'Europa. Quando giochi più partite qualche infortunio scappa. Quando perdi i giocatori diventa un po' più complicato".
Sui tifosi: "L'altro aspetto straordinario è la gente. Abbiamo iniziato a luglio, a Reggio Emilia, con migliaia di persone, ciò fa capire quanto l'Europa contasse. Paradossalmente arrivo a pensare che essere andati fuori a Copenaghen sia stata una fortuna. Non saremmo riusciti a tirare fuori una stagione così. Per quanto fece male, perché avevamo lavorato una stagione per agganciare l'Europa, forse è stata una pietra da cui è nata. Non saremmo riusciti a mantenere questo ritmo in campionato, in Coppa Italia, in Europa League... Sono pesanti tre partite a settimana. Ora siamo in trance agonistica da settimana. Siamo sui nervi. Non abbiamo avuto particolari infortuni".
E infine sull’avversario: "Il Sassuolo è una buona squadra, ha fatto un grande girone di andata, era agganciata al treno dell'Europa. Questa è una società che, prima di noi, è entrata in Coppa. L'anno successivo ha avuto difficoltà, è un club sano, è un bell'esempio. A maggior ragione questa è una partita dove dovremo essere nella migliore delle condizioni per vincere”.
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