Ascoli a stelle e strisce, Rizzetta: "Un club per i tifosi e academy a New York! Dionisi il nostro Rocky"

Tre vittorie nelle ultime quattro, cinque risultati utili consecutivi, quarto posto in Serie B a quota 25 punti in coabitazione con Benevento e Monza. I numeri al di sopra di ogni cosa: che bello l’Ascoli di Andrea Sottil! L’altro ieri l’importante successo per due a uno sul campo della Reggina, domenica c’è il Parma. “Da noi sarà mattina, ma non vedo l’ora arrivi la gara, sono carico a mille…”, un po’ compiaciuto, un po’ emozionato, Matt Rizzetta, imprenditore italo-americano leader della North Sixth Group, dallo scorso 25 ottobre socio al 31 % dell’Ascoli…

Vuol far l’americano, l’Ascoli. Lo stile c’è. Brillante, spensierato, concreto. L’estetica, che giustamente vuole sempre la sua parte, ma anche la determinazione, il pragmatismo, oltre lo sfarzo a stelle e strisce. Condivide e sorride Matt Rizzetta, sinceramente entusiasta di Dionisi e compagni… “Giocano che è una meraviglia e poi si vede un’armonia incredibile. Basta guardare il nostro capitano contro il Monza che lascia il rigore a Sabiri per farlo sbloccare… Beh, Dionisi, è il nostro Rocky, poco da dire! E’ un leader vero, di quei personaggi per i quali noi, qui, andiamo pazzi…”.

 

 

Voce carismatica, italiano fluente, cadenza americana sul finire… “L’Italia la amo. I miei nonni emigrarono qui a New York negli anni ’50 da Monteleone di Puglia, provincia di Foggia… L’Italia la amo, ma Ascoli ancora di più. Mi ha colpito subito l’eleganza della città, la compostezza. Ordinata, a misura d’uomo, uno spettacolo. E poi respiri calcio lì, dappertutto. C’è un attaccamento fortissimo alla squadra. D’altronde parliamo di una delle società più antiche d’Italia…”.

Un colpo di fulmine, così come con il patron Massimo Pulcinelli… “Quando decidi di fare un investimento di questo tipo, la scintilla è fondamentale, è tutto. Nel business conta molto l’istinto. Con Massimo si è creato un feeling speciale. Ha un entusiasmo, una passione fuori dal comune, è una persona fantastica. Per questo i numeri, le quote, i soldi passa tutto in secondo piano. Che sia in maggioranza lui o noi non conta, siamo una cosa sola… Io lo dico sempre, ci sentiamo talmente tanto che è come se fossimo sposati (ride)”.

Proviamo un po’ a interrogarlo sulla storia, ma è davvero preparatissimo. Le sa tutte, Rizzetta… I calzettoni rossi, Costantino Rozzi ecc. sono preparatissimo sì (sorride)”. Insomma, il primo step per un grande Ascoli a stelle e strisce… “Assolutamente sì, conoscere la storia è alla base di ogni percorso. Un percorso che vogliamo riempire di tante belle cose. Dal 1 gennaio qui a New York apriremo un Ascoli club per vedere le partite tutti insieme. Offriremo colazioni e pranzi, regaleremo dei gadget, sarà davvero un bel modo per stare insieme! E poi stiamo lavorando per una youth academy sempre e New York e per una tournee estiva nella quale l’Ascoli affronterà alcune squadre di Mls… Vogliamo rendere orgogliosi i tifosi, che poi sono simili a quelli newyorkesi: tifano sempre, a prescindere dal risultato. Uno spettacolo, qualche mese fa al Del Duca avevo i brividi, difficile anche da raccontare…”.

L’entusiasmo di ciò che sarà (“Serie A? Eccerto…”), la bellezza di ciò che è: tu vuò fa… l’ame…ascolano.

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