Ascoli, due calciatori aggrediti al rientro da Venezia. Il presidente Bellini: "Episodio che non c'entra con lo sport"
Giornata negativa quella di ieri per l'Ascoli, sconfitta dal Venezia e ora ultima in classifica in Serie B. Al rientro a casa, due calciatori bianconeri sono stati aggrediti da una decina di 'tifosi' con il volto coperto dalle sciarpe. Si tratta di Vincenzo Venditti e Samuele Parlati, prima aggrediti fisicamente e poi minacciati verbalmente con delle frasi dirette anche al resto della squadra.
L'Ascoli ha commentato con questo comunicato l'accaduto: "Questa notte, al rientro della squadra ad Ascoli dalla trasferta di Venezia, si è verificato un gravissimo episodio che ha visto coinvolti due calciatori bianconeri: Vincenzo Venditti e Samuele Parlati. I due giocatori sono stati aggrediti fisicamente da una decina di individui con volto coperto da sciarpe che li hanno attesi sulla via di casa. Gli aggressori, dopo momenti molto concitati, hanno minacciato di dare seguito alla violenza su altri tesserati.
Indignazione, sconcerto e disprezzo sono stati i primi sentimenti che hanno pervaso la Società tutta nel momento in cui ha appreso del gravissimo episodio. Il Club bianconero, come più volte dichiarato e dimostrato, accetta ogni forma civile di critica, giustificabile quando si occupa l'ultimo posto in classifica, ma non tollera, non ha mai tollerato e mai tollererà ogni violenza, che condanna con forza e intransigenza. Da mesi il Club deve fare i conti con un clima intimidatorio e di minacce, più volte segnalato alle autorità e che stanotte è culminato nella violenza fisica. Un clima alimentato ed esasperato dai numerosi commenti sui social network che si susseguono da mesi e che hanno contribuito a fomentare questo stato di violenza.
La Società, che si auspica che tale episodio resti isolato e circoscritto, ha sporto denuncia contro ignoti e perseguirà legalmente anche gli autori di post intimidatori sul web che istigano alla violenza. L'increscioso fatto non ha nulla a che fare con lo Sport, non rappresenta l'Ascoli e la Città di Ascoli Piceno e finisce per apporre una macchia indelebile su quanti, in maniera civile ed educata, hanno manifestato e manifestano il proprio malcontento per l'andamento del campionato della squadra. Aggredire i componenti dell'Ascoli Picchio equivale a colpire l'intera Società, che, pur sentendosi ferita dal vile gesto, crede fermamante nel raggiungimento della salvezza della categoria e attraverso ogni suo interprete farà di tutto per ottenerla".
Questo il commento del Presidente Bellini appena ha appreso la notizia: "Sono molto amareggiato da quanto successo, si tratta di un episodio che con lo Sport non ha nulla a che fare e che mina la tranquillità e la concentrazione della squadra distruggendone lo spirito. Già da mesi il gruppo deve fare i conti con un clima sfavorevole che non aiuta al raggiungimento della salvezza. Saremo vicini come sempre ai nostri giocatori, crediamo in loro e non cambieremo mai la nostra opinione su di essi, li tuteleremo in ogni modo".