Il riscatto di El Ghazi, il conquistatore che trascina l'Aston Villa

Per Anwar El Ghazi questo sembra essere l’anno del riscatto. Otto partite in Premier League e cinque gol, l'ultimo contro il Chelsea a Stamford Bridge (QUI GOL e HIGHLIGHTS). Segna lui e l’Aston Villa non perde più: da quando è tornato a farlo, i Villans hanno portato a casa tre vittorie e due pareggi nelle ultime cinque. Adesso la squadra di Dean Smith sale al quinto posto e sogna l’Europa. Critiche alle spalle e voglia di essere decisivo: El Ghazi vuole finalmente lanciare una carriera piena di aspettative.

LANCIATO DA DE BOER

Gli scout dell’Ajax lo scoprono quando porta la maglia dello Sparta Rotterdam e gli comprano il biglietto per Amsterdam. De Boer lo vede e lo lancia subito tra i pro, senza mandarlo nelle riserve. Nella prima stagione tra i professionisti segna 9 gol in Eredivisie e uno anche in Champions League, al Camp Nou contro il Barcellona. Personalità. Il suo idolo è Cristiano Ronaldo. Quando segna si diverte a emularlo, gesticolando con le dita e facendo segno agli spettatori: “Calma: ci sono io qui”. Non lo imita solo dopo i gol, ma anche agli allenamenti. Ai tempi dell’Ajax era noto restare in campo a sessione finita, per provare punizioni e calci da fermo. Qualche anno prima, era anche andato a Madrid per assistere a un allenamento del Real e vedere da vicino il suo idolo Ronaldo. Per osservarlo e apprendere.

Nel 2016 De Boer lascia l’Ajax e va all’Inter. Lo sostituisce Peter Bosz, ma il rapporto con El Ghazi non decolla. A ottobre viene messo fuori rosa dopo un litigio con l’allenatore. A gennaio viene messo invece sul mercato. La prima partenza dal suo paese: direzione Francia. Lo prende Luis Campos, Direttore Sportivo del Lille. In due anni convince poco, ed esce dai radar.

VICINO ALLA SERIE A

Anwar El Ghazi è stato più volte vicino alla Serie A. Prima che il Lille di Campos lo portasse in Francia, la Lazio era stata a un passo dall’acquistarlo. Un anno prima ci aveva provato la Roma, che lo aveva individuato come possibile sostituto di Mohamed Salah, quando l'egiziano doveva andare a giocare la Coppa d'Africa. Anche il Milan lo aveva seguito da vicino, senza mai portare a termine l’affare. In Serie A – per ora – non l’abbiamo mai visto.

RINASCITA

Dopo una sbiadita parentesi al Lille, El Ghazi ha scelto l’Inghilterra. Con la maglia dell’Aston Villa ha fatto un passo indietro per prendere rincorsa e ripartire: in Championship sembra ritrovarsi e si dimostra decisivo. Come nella finale Playoff contro il Derby County, quando apre le marcature a Wembley, segnando il primo dei due gol che valgono il ritorno in Premier ai Claret & Blue.

Al primo anno in Premier League paga lo scotto del salto di serie. Pochi gol e tante critiche. L’anno scorso fu addirittura costretto a cancellare il profilo Twitter, sommerso dalle offese dei suoi tifosi dopo un gol sbagliato contro l’Everton, praticamente a porta vuota. Anche quest’anno non sembrava essere iniziato nel migliore dei modi, chiuso dai vari Grealish, Traoré e Trezeguet. Poi, qualcosa è cambiato, e adesso sembra tornato quello di qualche anno fa. Questione di mentalità, dice lui. Cinque gol in otto presenze. Per una stagione che sembra poter essere quella del riscatto.

Fino all’anno scorso diceva che si sarebbe dato un sei e mezzo per la prima parte della sua avventura in Inghilterra, nonostante le critiche dei tifosi. A suon di gol il voto adesso si alza eccome. Segna e ritrova lo slancio dei primi anni, quando studiava CR7 e segnava come lui. Finte, potenza e esultanza. Limiti? Nessuno, per uno che porta un cognome come il suo. Perché “El Ghazi”, in arabo, significa “conquistatore”.

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