Lecce, ora è... Taba-show: "Dal pugno di Cosenza alla svolta con Liverani: sono rinato"

“Beh Taba, come la vedi per la prossima stagione?”

“Alla grande, davvero. Ho lavorato duro per tutta l’estate. Faccio trenta presenze e cinque gol!

Nel primo giorno di ritiro precampionato del Lecce, lo scorso luglio, questo botta e risposta si chiuse con la risata di Fabio Liverani. Forse incredula, forse di sfida. Di certo, ha portato bene. L'allenatore sa come stimolare i suoi; Andrea Tabanelli si è fatto volentieri sedurre dai suoi schemi. “Devi annà”, come primo comandamento da rispettare, sei gol in campionato il frutto di tanto lavoro. “E pensare che, lo scorso giugno, Liverani fu chiaro. O ti presenti in ritiro in buone condizioni, oppure per te, qui, non ci sarà posto.

Dopo tre anni di infortuni e delusioni, Andrea Tabanelli è tornato al top della condizione. Anzi, meglio dire, ci è arrivato. In forma come mai prima, goleador inaspettato: “Il mio record in carriera era stato di tre gol in un anno, non ero uno che si faceva vedere con frequenza nell’area avversaria. Con Liverani, infatti, abbiamo lavorato principalmente su questo aspetto”, racconta la mezzala del Lecce ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

Giunto nel Salento a gennaio 2018, Tabanelli non è riuscito a lasciare il segno nella scalata dei giallorossi verso la Serie B: “Non ero ancora in forma, in più mi serviva un po’ di tempo per entrare nei meccanismi della squadra. Conquistata la promozione, mi sono detto che dovevo darmi da fare in vista di questa stagione. Ho praticamente rinunciato alle vacanze, allenandomi da solo per arrivare in forma in ritiro. E adesso…”

LECCE-VENEZIA, LA PARTITA DELLA SVOLTA

E adesso “Taba” è diventato lo specchio del Lecce di Liverani. Né lui né i giallorossi, lo scorso agosto, partivano favoriti per un ruolo da protagonisti. Dopo 29 giornate, però, la musica è cambiata. Sei reti in diciotto presenze per Andrea, terzo posto in classifica, a -2 dalla vetta per Mancosu e compagni.La svolta? E’ arrivata contro il Venezia. Già in Coppa Italia credo di aver dato un segnale al mister, dimostrando qualità nei 20, 30 minuti che mi aveva concesso. Contro la squadra di Vecchi, però, è davvero cambiato tutto. Con un lancio preciso, ho mandato in porta Palombi. Una grossa soddisfazione. Ero felicissimo, da tanto tempo non mi riuscivano giocate così”.

Da lì in poi, per Tabanelli è stato un continuo crescendo, coronato nella doppietta rifilata all’Ascoli nel recupero della 22esima giornata. Il Taba vola, il Lecce pure: quella Serie A che a inizio stagione non si nominava nemmeno, adesso è nella testa del gruppo di Liverani. In primis di Andrea, che in passato ha avuto giusto l’occasione di assaporarla.

LA CHAMPIONSHIP SFUMATA: "MI ALLENAVO CON FESTA NEI PARCHI DI LEEDS. MA ALLA FINE..."

“Avevo fatto tanto bene con il Cesena, in Serie B, e il Cagliari comprò il mio cartellino. In realtà si trattava di una fase di transizione: Cellino fu chiaro con me e mi disse che in rossoblù non avrei trovato spazio. C’erano ancora Dessena, Cossu, Conti, proprio a gennaio Nainggolan si era trasferito alla Roma. Come dargli torto? Mi propose di trasferirmi al Leeds, che nel frattempo stava diventando di sua proprietà, per trovare continuità e tornare al Cagliari in estate”.

Qualcosa, però, andò storto. Tabanelli in campo, Festa in panchina: il piano di Cellino per rilanciare il Leeds era ben definito. Per motivi burocratici, però, le pratiche per l’acquisizione della società andarono per le lunghe. Tabanelli e Festa furono costretti ad aspettare.Ho vissuto un mese intero in Inghilterra, allenandomi nei parchi e nelle palestre con quello che sarebbe dovuto diventare il mio allenatore. Alla fine, non se ne fece nulla e a marzo tornai in Sardegna, dove trovai un po’ di spazio nelle ultime giornate”.

Il primo ad accoglierlo nella nuova squadra fu Davide Astori, “che nonostante la giovane età era già un esempio per lo spogliatoio. Tutti lo ammiravano, lui cercava di darmi consigli, per farmi sentire a mio agio. Incredibile come poi, tutto d’un tratto, se ne sia andato”. Andrea cambia espressione, il solito sorriso svanisce al solo ricordo di Davide.

ESULTANZA... IN MUTANDE! CON TABANELLI, E' SEMPRE "SHOW-TIME"! 

Ci interrompe un signore sull’ottantina, con in mano una busta della spesa e di ritorno verso casa: “Ehi, Taba! Sabato stavo allo stadio; mamma mia che partita. E il tuo gol a Palermo?! C’ha cumbenatu! (Che hai combinato!)”, scherza in dialetto leccese. Al bar sotto casa, Andrea è diventato l’idolo di un gruppo di storici tifosi giallorossi.


A proposito della partita di sabato: per Tabanelli, contro l’Ascoli, è arrivato il momento della prima doppietta con la maglia del Lecce. A segno dopo appena 4 minuti, il centrocampista ex Cesena ha esultato esibendo le sue nuove mutande personalizzate. “Un amico di Ravenna ha aperto un negozio di articoli sportivi e io gli ho chiesto di realizzare per me degli slip con la scritta “Show-Time” sulla parte posteriore. E’ un’espressione che usiamo tanto nella mia comitiva, quando succede qualcosa di particolare o inaspettato. Dopo i 7 gol segnati all’Ascoli con quelle mutande addosso, ho subito avvisato il mio fornitore: me ne deve spedire un camion…”.

IL RETROSCENA CON COSENZA: "MI DIEDE UN PUGNO, HO CHIESTO IL CAMBIO..."

Eppure, nello spogliatoio del Lecce, c’è chi non ha gradito le nuove mutande del Taba. Ciccio Cosenza ha espresso in modo chiaro la sua disapprovazione, come solo lui sa fare. Di solito, quando lo prendo in giro e lui si volta verso di me, già a dieci metri di distanza lo imploro di non alzarmi le mani. Lui è fatto così, dimostra affetto… a modo suo, ecco. E anche stavolta me l’ha fatta sentire”.

Un esempio? Il 6 maggio 2018, il Lecce matematicamente già in Serie B è ospitato dal Monopoli. Al quarantottesimo minuto, Tabanelli esce dal campo e fa spazio a Costa Ferreira: “Perché? Chiedetelo a Cosenza… Il giorno prima ci stavamo allenando, io e lui finimmo al centro del torello. “Dai Ciccio che la prendiamo subito eh!”, gli feci. Passa qualche istante e già avevo recuperato il pallone, lui sarebbe dovuto rimanere in mezzo mentre io me l’ero già svignata. Mi sono voltato verso di lui ed era diventato scuro in volto, incazzato nero! Mi rifilò un pugno sulle costole, che il giorno dopo mi costrinse a lasciare il campo…”. Tabanelli lo racconta sorridendo, consapevole di come il compagno sia, in fondo, davvero un gigante buono, uno straordinario trascinatore.

TABA FUORI DAL CAMPO: NETFLIX E PLAYSTATION, CON... CONTI E ZAPPACOSTA

Quanto alla vita di ogni giorno, Taba è un ragazzo come tanti: Netflix, playstation e… “MJ per due! Sono da sempre fissato con Michael Jordan, cui è dedicato il mio numero di maglia, e soprattutto con Michael Jackson. MJ tutta la vita!”. I video in cui Andrea balla imitando il re del pop sono diventati virali tra i tifosi del Lecce, postati dai compagni di squadra su Instagram in occasione di una festa di qualche mese fa.

E mentre su Netflix attende con ansia la nuova stagione della Casa di Carta,sulla PS4 sono andato in fissa con Call of Duty Black Ops. Sono un malato di videogiochi e, ora che hanno introdotto la modalità Black Out, in stile-Fortnite, organizziamo partite online con calciatori di altre squadre. Ci sono D’Alessandro, Zappacosta, Baselli, Conti, e anche Rosseti, dell’Ascoli. Dopo il 7-0 di sabato, infatti, un po’ mi stava dispiacendo per lui…”.

Sorridente e sempre allegro, il Taba si sta prendendo la scena. Il suo Lecce vola, lui è uno dei protagonisti di questa Serie B. Contro ogni pronostico e con la voglia di tornare in Serie A, magari per giocare in quello stadio che sognava da bambino: “Sono interista da sempre, guardavo Ronaldo e restavo a bocca aperta. E chissà che un giorno, pure per me, non arrivi il momento di salire quei gradini che portano al prato di San Siro…

 

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