Andrea Compagno, Re Mida della Steaua. “Sogno un gol in Champions”
Ti arriva un cross dalla sinistra, prendi il tempo al difensore e colpisci di testa verso la porta. Segni. In quel momento chiudi un cerchio entrando nella storia, ma ancora non lo sai. Già, perché Andrea Compagno, attaccante della Steaua Bucarest, con il gol segnato in Conference League contro l’Anderlecht è diventato il miglior marcatore italiano del 2022. “Ci credi se ti dico che l’ho scoperto ora?”. Ventitré centri, solo Immobile è riuscito a tenere il suo passo. Anno solare da record. “Non ci penso, ma è normale che più fai gol più aumenta la fiducia in te stesso. Provi cose che non ti verrebbero in altri momenti. Posso dirti che questo è senza dubbio l’anno migliore della mia vita. Ma non voglio fermarmi”. Sentenza. Un po’ come lo è sotto porta.
Gli anni in Romania
Ma andiamo con ordine. Compagno ha iniziato a segnare due anni fa con il Craiova e non ha più smesso. Ad agosto è passato alla Steaua e la musica non è cambiata. “Il campionato è lo stesso, quindi non ho avuto il problema di dovermi adattare. Mi sono subito trovato nelle condizioni ideali per fare gol”.
L’ultimo è arrivato giovedì scorso in Conference contro l’Anderlecht. Un colpo di testa che sa di rivincita, come a dire ‘guardate dove sono adesso’. Lo sguardo è quello di chi non ha mai smesso di credere in se stesso. “Sono un altro giocatore rispetto a quello che è partito dall’Italia quattro anni fa. Ero stato anche condizionato da infortuni e fastidi muscolari che non mi permettevano di andare in campo con la giusta serenità. Penso che la mia forza sia stata quella di non mollare mai e di non smettere di crederci neanche per un secondo”. Dando un calcio ai pregiudizi e alla sfortuna, oggi Andrea ha ritrovato la felicità.
Se camminando per le strade di Bucarest sente chiamare “Matador”, si gira con un sorriso. “Hanno iniziato i tifosi del Craiova e hanno continuato anche qui alla Steaua. Credo per la somiglianza con Cavani”. Fisica si, ma anche per la freddezza in aerea di rigore.
Compagno se la ride. “Non penso ai numeri e alle statistiche, però è normale che piu fai gol e più aumentano le aspettative. Non mi paragono a nessuno, voglio solo continuare a segnare come sto facendo”. Un occhio all’Italia ovviamente c’è sempre. “Il mio sogno è sempre stato quello di giocare in Serie A, quindi è normale che per il futuro mi piacerebbe tornare. Adesso però non ci penso. Mi godo lo Steaua e tutte le cose belle che stanno succedendo”.
Il gol in Conference League chiude un cerchio con l’Europa iniziato anni fa con il Tre Fiori a San Marino. “Li feci il gol del 5-1 nei preliminari, stavolta ho segnato il gol del pareggio in casa dell’Anderlecht”. Fotografie che descrivono i momenti del viaggio. “Sono gol diversi che porto nel cuore”. Uno è stato il punto di partenza, ma guai a parlare del secondo come punto di arrivo. “Mi guarderò indietro solo a fine carriera. Ho segnato in Conference e in Europa League… direi che ne manca solo una”. Lì, forse, il cerchio sarà chiuso del tutto, accompagnato da una musichetta che Andrea non vede l’ora di sentire.
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