Il derby Amburgo-St. Pauli può valere la Bundes: la sfida tra due mondi opposti

Doveva andare così. Quando è stato stilato il calendario, la penna rossa aveva già cerchiato la data del 3 maggio. Il destino ha voluto che il derby cittadino tra l’Amburgo (HSV) e il St. Pauli capitasse nella terz’ultima giornata di campionato. Il pensiero su un possibile scontro diretto decisivo per la promozione aleggiava già a inizio stagione, adesso è diventato realtà. Al Volksparkstadion di Amburgo, in caso di vittoria, il St. Pauli potrebbe festeggiare il ritorno in Bundesliga a distanza di 13 anni. Un pomeriggio che entrerebbe di diritto nella storia del club. Non solo per il salto di categoria, ma anche per l’eventuale trionfo in casa degli acerrimi rivali.

Tre punti per la gloria: Amburgo-St. Pauli

Somiglia a qualcosa che abbiamo già visto da poco nel nostro calcio. Derby di Milano in casa del Milan, vince l’Inter che festeggia la vittoria dello scudetto. Situazione identica per il St. Pauli. In questo caso, i tre punti non significherebbero con certezza campionato vinto (dipenderebbe dal risultato del Kiel), ma assegnerebbero al club un posto nella prossima Bundesliga. La Federazione ha calendarizzato in contemporanea il match tra il Fortuna Dusseldorf e il Norimberga. In caso di sconfitta dei primi, il St. Pauli sarebbe aritmeticamente promosso anche uscendo con zero punti dal Volkspark.

Hurzeler e i suoi ragazzi, comunque, hanno tutto nelle proprie mani. Motivazione extra per l’allenatore tedesco, mai vittorioso contro l’Amburgo: l’anno scorso sconfitta rimediata in trasferta per 4-3, quest’anno pareggio per 2-2 in casa. Emozioni, tensione e gol sono assicurati nel nord della Germania, in un match che va oltre il semplice gioco.

La rivalità tra HSV e Sankt

Da una parte la storia calcistica dell’Amburgo, dall’altra le radici politiche del Sankt Pauli. La rivalità tra i due club è tutt’altro che limitata al calcio. L’HSV è un pezzo fondante della Bundesliga, nonché una delle squadre più titolate in Germania (7 scudetti). Rappresenta in qualche modo la parte periferica più ‘ricca’ della città, anche grazie alle risorse dei suoi soci fondatori. La retrocessione nel 2018, la prima in cento anni di storia, fu un colpo doloroso per l’intera tifoseria. Negli ultimi cinque anni l’obiettivo promozione non è stato centrato e, dal canto suo, il St. Pauli si trova a un passo dal raggiungerlo. Vista dai rivali come una squadretta locale, fondata su valori lontani da quelli capitalisti e molto più vicini a principi di condivisione e interesse sociale, il St. Pauli è pioniere dell’antirazzismo, dell’antifascismo e dell’antidiscriminazione.

A questi fondamenti si aggiungono azioni per il bene della società: linee guida sulla parità di genere, ristorazione biologica e vegana, aiuti ai senzatetto, iniziative contro la dipendenza da alcol e da scommesse. I tifosi che riempiono la curva del Millerntor-Stadion sono un po’ punk e un po’ autonomi, rievocano vecchi slogan del movimento operaio e protestano contro la commercializzazione del calcio tedesco. Negli anni non sono mancati gli scontri, fisici e no, contro i vicini di casa. Questa volta, però, gli occhi di tutti saranno puntati in campo, dove il St. Pauli vuole conquistare il risultato più importante dei suoi ultimi 13 anni. Appuntamento a venerdì 3 maggio, calcio d’inizio alle 18.30 al Volksparkstadion di Amburgo.

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