Una vita attraversando la Manica: la storia di Cho, il primo 2004 a segnare in Ligue 1
Non ha nessun legame con il grande pugile, anche se il nome lo ricorda. Mohamed-Ali Cho è uno dei più interessanti prospetti della Ligue 1. Attaccante classe 2004, ha solo 17 anni ma vanta già 27 presenze ufficiali con la maglia dell’Angers e a fine agosto ha trovato il primo gol in carriera, nel 2-0 rifilato al Rennes. "Perfect Sunday": la definì così la sua giornata in un post su Instagram qualche ora dopo l’incontro. L'ha scritto in inglese: Cho è un bilingue. I suoi primi diciassette anni di vita del resto sono stati un continuo su e giù per la Manica, alternando soggiorni in Francia e in Inghilterra a causa degli impegni lavorativi dei genitori.
Cho, una vita attraversando la Manica
Nasce il 17 gennaio 2004 a Stains, un piccolo comune a 15 km da Parigi, da padre ivoriano e madre franco-marocchina. A Stains resta però solo due settimane. Alla terza i suoi genitori sono costretti a trasferirsi a Londra per lavoro e i primi anni della sua vita Cho li passa là. Ma sarà solo il primo di un continuo avanti-indietro tra la Francia e l’Inghiltera. Inizia a giocare nell'Academy del Charlton, poi torna in Francia e a sei anni si tessera con lo Chantilly (sì, la squadra del paese della crema). Dopo una sola stagione viene preso dal PSG dove gioca dall'Under 8 all'Under 12.
Poi nel 2015 arriva il momento di un nuovo viaggio oltremanica: i genitori si trasferiscono di nuovo in Inghilterra per lavoro, stavolta a Liverpool, e Cho, costretto a lasciare il PSG, viene ingaggiato dall'Everton. Con la maglia dei Toffees gioca per quattro stagioni, fino all'Under 16, strappando anche le prime convocazioni con le nazionali giovanili inglesi (Cho infatti ha il doppio passaporto, francese e inglese). Nel gennaio 2020 l’ultimo attraversamento della Manica, con il passaggio all’Angers che gli ha offerto la possibilità di firmare il primo contratto pro: "Il progetto sportivo è interessante e c'è un ambiente familiare che può essere adatto per farmi crescere al meglio".
Il profilo
Cho è un attaccante veloce, bravo tecnicamente. Uno che ama puntare l’avversario e andargli via di velocità. I suoi modelli sono Jadon Sancho e Ousmane Dembélé. Uno per ciascuno dei due paesi che lo hanno cresciuto.
Lo scorso agosto è stato il primo 2004 a esordire in Ligue 1 e questa domenica (un anno dopo) ha segnato il suo primo gol in carriera (dopo un bello strappo sulla fascia destra che ha lasciato letteralmente sul posto il difensore del Rennes Aguerd), diventando il primo e unico della sua annata a finire nel tabellino dei marcatori del massimo campionato francese. Weekend speciale per Cho, che poche ore prima aveva saputo di essere stato convocato con la nazionale under 21 francese: una ‘prima volta’ festeggiata con un’altra prima volta. Serate da sogno.
Accompagnato agli allenamenti dai genitori
Un po' di curiosità: nel primo torneino ufficiale disputato con la maglia del Paris Saint-Germain, ai tempi delle giovanili, Cho ha segnato diciotto gol, vincendo la classifica di capocannoniere e impressionando tutti. Col PSG ha spesso giocato con squadre di categorie superiori e si è da subito mostrato più forte rispetto alla norma. In Inghilterra poi si è potuto formare da un punto di vista fisico: "Il calcio inglese è intenso e aggressivo, mi sono serviti tanto quegli anni", ha raccontato a TF1. Quegli anni gli sono serviti anche per imparare la lingua. Il suo inglese oggi è perfetto, quasi meglio del francese. Ultimo aneddoto strappa sorrisi: Cho è minorenne e agli allenamenti spesso lo accompagnano ancora i genitori. Semplicità.
Dopo un anno di rodaggio nella scorsa stagione (quella del debutto), Cho quest’anno si è presentato con un altro passo e un altro ritmo alla ripresa della Ligue 1: "Quest’estate ho lavorato tanto sull’aspetto tattico e fisico", aveva detto qualche settimana fa. E con un allenatore come Gérald Baticle (scuola Lione), uno che sa come lavorare con i giovani di talento avendo lavorato per anni in una delle migliori cantere europee, Cho sembra riuscire a dare il meglio di sé. I risultati si vedono. Ha solo 17 anni ma è già on fire. Dalla sua manica ora ha iniziato a tirar fuori gli assi.
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