Pordenone, la favola di Alberto Barison
Si legge Pordenone Calcio, si pensa a una famiglia allargata. Un gruppo che ha portato a termine una lunga cavalcata senza mai guardarsi alle spalle. L’obiettivo era la Serie B. È stato raggiunto nella domenica più difficile, quella della pioggia e del fango. I guerrieri hanno vinto l’ultima battaglia, con ardore e fisicità. Una piscina al posto del campo? Non importa. Alla fine, stremati da quell’ultimo scontro, hanno alzato tutti lo sguardo al cielo plumbeo e si sono abbracciati.
Uno dei protagonisti di questa favola firmata Pordenone è stato Alberto Barison, difensore classe 1994 mai pago: “Scusate se non vi ho risposto subito, ero ancora all’ allenamento. Dobbiamo pensare a domenica. Poi abbiamo le partite di Supercoppa e vogliamo fare bene quindi stiamo andando ancora a mille”. Stupiti, chiediamo se non sia il caso di rilassarsi dopo la vittoria contro la Giana Erminio: “Ci sarà tempo per il relax. Andrò a Jesolo o in qualche altro posto marittimo del Veneto, ma ora c’è ancora da lavorare”.
6 gol in campionato. Lo stesso numero sulle spalle. Il caso apre la porta al destino e si fa da parte: “Ne ho fatti 3 nelle ultime 2 partite contro Gubbio e Giana. E’ stato incredibile”. Come dargli torto. Ma guai a definirlo “l’uomo della promozione”. Il gruppo è motore di tutte le cose.
Alberto ricorda ogni singolo momento di questa cavalcata trionfale, con un avversario dopo l’altro disarcionato lungo la via: “In campionato siamo partiti forte fin da subito. Tutti credevamo di poter fare qualcosa di straordinario”. Ma il momento della svolta arriva in una partita speciale: “Penso che il clou di questa stagione sia stato la partita di ritorno contro la Triestina: con quella vittoria siamo volati a più dieci. Lì ho capito che non potevamo più tornare indietro e che la Serie B ci aspettava”. Idolo? Uno su tutti Fabio Cannavaro, anche se "i nostri stili di gioco sono molto diversi".
Alberto è un ragazzo con i piedi per terra a cui non piacciono i protagonismi: “Fatemi dire una cosa. I miei compagni mi hanno dato una grande mano e devo ringraziarli”. Un pensiero speciale va al capitano: “Mirko Stefani ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita. E’ stato un’ispirazione e mi ha dato consigli utilissimi visto che giochiamo nello stesso ruolo”. Suggerimenti che Alberto Barison userà nella prossima stagione: “Dobbiamo salvarci, poi si vedrà. Molto probabilmente giocheremo in uno stadio pazzesco qual è la Dacia Arena di Udine. Questo ci deve dare la carica per dare il massimo ad ogni partita”. Come fatto finora. La voglia di combattere non conosce categorie.
Di Riccardo Despali
Credits foto copertina: FoToio / Pordenone Calcio
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