Agnelli: "Juventus? Mi sono dimesso perché l'indagine riguarda me"

A distanza di tempo dall'ultima conferenza stampa da presidente della Juventus, Andrea Agnelli è tornato a parlare in un'intervista esclusiva al Telegraaf, quotidiano olandese. Oltre ad aver parlato di Superlega (QUI le sue parole), del monopolio della UEFA e del rapporto con Aleksander Ceferin, Agnelli è tornato anche sulla Juventus, sui motivi che l'hanno spinto a dimettersi e del proprio futuro. 

"La sospensione mi è stata imposta dalla Federazione italiana dopo aver studiato l'indagine del Dipartimento di Giustizia. Ma non sono stato ascoltato e non ho potuto difendermi", ha esordito Andrea Agnelli. 

Agnelli: "Mi sono dimesso per l'indagine penale in corso"

Andrea Agnelli ha poi parlato anche dei motivi che l'hanno spinto a dimettersi da presidente della Juventus: "A causa di un'indagine penale che mi riguarda personalmente. Non posso dire molto su questo perché il caso è in corso. La prima udienza preliminare è il 27 marzo. Lì si deciderà se il caso si fermerà o meno. Non voglio che la Juventus si faccia carico di questo peso per tutto questo tempo. Un nuovo consiglio di amministrazione può rappresentare meglio il club e non ha nulla a che fare con le accuse. Inoltre, sono libero di difendermi in tribunale da qualsiasi accusa". 

Infine Agnelli ha parlato di un suo eventuale ritorno nel calcio: "Quello che riserva il futuro lo sa solo il futuro. Vedremo. Per ora sono un normale appassionato di calcio".

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