Adli: "All'inizio mi sentivo vivo solo come tifoso ma mai sarei andato via dal Milan"

In una lunga intervista concessa a Sport Week, Yacine Adli si è raccontato a 360 gradi tra vita privata, Milan e futuro: "Con i miei compagni parlo di tutto, anche delle difficoltà che incontriamo. Mi capita anche di parlare di religione anche se non sarò mai io a iniziare il discorso. Con Giroud e Maignan che sono cristiani ci confrontiamo spesso e scopriamo che le nostre religioni hanno molte cose in comune". 

 

Le parole di Yacine Adli tra Milan e futuro

Il centrocampista rossonero ha poi continuato spiegando il suo rapporto con il club e i tifosi: "Questo mio amore per il Milan è sincero ed è esploso in maniera spontanea. Quando sento 80mila tifosi che cantano mi vengono i brividi e mi sento uno di loro. Quando non giocavo mi faceva sentire vivo comportarmi da tifoso". 

 

Sempre sul suo momento al Milan e sul futuro, Adli ha precisato: "Non me ne sarei mai andato dal Milan, anche quando non giocavo, perché la qualità che mettevo ogni giorno in allenamento mi faceva essere fiducioso. Mancava all'inizio un po' di adattamento tattico e fisico al calcio italiano". 

 

In conclusione, il centrocampista ha precisato la sua scelta di rappresentare la Nazionale francese al posto di quella algerina: "L'ho scelta perché è di alto livello. Anche l'Algeria ha ottimi giocatori, avevo anche parlato con il Ct Belmadi tre ore al telefono e mi piaceva come vedeva il calcio. Poi lui ha mollato la Nazionale e credo che ora le cose peggioreranno. Da giocatore, scelgo la Francia". 

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