Arezzo femminile, due calciatrici fermate dalla datrice di lavoro per rischio contagio
L’ACF Arezzo è una delle realtà più solide della Serie C Femminile. Nel girone C, al momento, è terzo, a due punti di distanza dalla vetta, occupata da Bologna e Filecchio, e sogna la promozione in B. Negli ultimi giorni, però, sta emergendo un problema: a due giocatrici importanti, Carolina Paganini e Laura Teci, è stato impedito di allenarsi e disputare partite dalla loro datrice di lavoro.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE ANSELMI
“Paganini e Teci sono due giocatrici che stanno facendo molto bene in campionato. Ora però l’azienda per cui lavorano nell’extra-calcio ha posto una triste condizione: o il calcio o il lavoro”. A spiegare la difficile situazione è il presidente del club amaranto, Massimo Anselmi, ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. “Da quanto hanno detto, l’azienda ha paura che le due ragazze possano prendere il Covid giocando a calcio. Noi, però, seguiamo perfettamente tutti i protocolli e facciamo da subito i tamponi, anche quando non era obbligatorio”.
“La situazione si era già verificata a dicembre: in quel caso, fortunatamente, eravamo riusciti a chiarire con la datrice di lavoro. Poi, però, dopo la partita contro il Bologna (giocata il 14 marzo, n.d.r.) il problema si è verificato nuovamente. Ora non si allenano da 2 settimane e sono molto dispiaciute di non poter giocare. Purtroppo però il contratto che hanno in azienda pesa di più di quello che hanno con noi. Comunque, faremo il possibile per risolvere e andare oltre questa situazione: mi sembra incredibile che un datore possa condizionare il tempo libero di un dipendente”.
Infine, Anselmi conclude con una provocazione: “L’ACF Arezzo deve essere trattata come una azienda, abbiamo 70 dipendenti. Perché siamo noi a dover essere messi in secondo piano dall’altra azienda? Anche da noi le ragazze vengono pagate. Perché ora sono loro a preoccuparsi che possano contagiarsi giocando (all’aperto e con tutte le misure di sicurezza) e non noi a pensare che possano ammalarsi lavorando? Loro, lì, fanno i tamponi settimana per settimana? Che norme hanno per la sicurezza? Chiedo, perché non lo so, e non posso pensare che due atlete di un campionato di interesse nazionale vengano fermate così. Non siamo nel Far West”.
LE PAROLE DELL’AGENTE LUCA GRIPPO
Anche l’agente Luca Grippo, che con la sua FTA cura gli interessi di Carolina Paganini, ha commentato l’accaduto ai nostri microfoni: “Sono molto arrabbiato: parliamo tanto di rispetto per le donne e parità di genere e poi a una ragazza viene impedito di praticare lo sport che ama. È una cosa assurda, ma tutto questo è figlio di una situazione che tutti conoscono e nessuno ha mai voluto veramente risolvere. Le giocatrici nel 2021 non hanno ancora nessuna forma di tutela, nemmeno le atlete che partecipano a campionati di rilevanza nazionale”.
“Non sappiamo se si riuscirà a risolvere questa situazione: purtroppo non possiamo far altro che sperare, perché più di tutelare la salute con l’osservanza del protocollo sanitario, come sta facendo alla perfezione l’Arezzo, non possiamo fare nulla. Solo un po’ di buon senso e di sana coscienza possono salvare la passione della nostra Carolina, come di Laura e delle altre ragazze che ogni anno hanno problemi di questo tipo”.
A cura di Luca Bendoni