Chelsea, finisce l'era Abramovich: 20 anni di trofei, talenti e... un po' d'Italia
Giugno 2003.
Un magnate russo entra con convinzione nel mondo del calcio: si chiama Roman Abramovich e ha appena acquistato il Chelsea, club da poco tornato ad ambire ai vertici del calcio inglese.
Da quel giorno a oggi sono passati quasi vent'anni, fatti di trionfi casalinghi ed europei, campioni che hanno fatto la storia di Stamford Bridge e tante vecchie conoscenze del nostro campionato sedute sulla panchina dei londinesi.
Con il comunicato che annuncia l'imminente cessione del club, l'era Abramovich volge al termine: ripercorriamo i momenti più iconici che hanno caratterizzato il suo Chelsea dal 2003 a oggi.
Trionfi nazionali
L'arrivo di Abramovich ha letteralmente stravolto la storia del Chelsea, rendendo i Blues una delle squadre più temute e titolate degli ultimi 20 anni di calcio inglese. Sono 5 le Premier League conquistate sotto la proprietà del magnate russo: in 3 occasioni sono arrivate con José Mourinho (2004-2005, 2005-2006, 2014-2015). Le altre due sono arrivate con due italiani: Carlo Ancelotti (stagione 2009-2010) e Antonio Conte (stagione 2016-2017).
Abramovich non si è fatto mancare nemmeno le Coppe nazionali: ben 5 FA Cup (2006-2007, 2008-2009, 2009-2010, 2011-2012, 2017-2018), 3 Coppe di Lega (2004-2005, 2006-2007, 2014-2015) e 2 Community Shield (2005, 2009).
Trionfi internazionali
È in campo europeo che Abramovich ha ottenuto i risultati più esaltanti: sotto la proprietà del magnate russo i Blues hanno conquistato le prime e uniche Champions League ed Europa League della propria storia.
Il primo (insperato) trionfo in Champions è arrivato nel 2012 sotto la guida di Roberto Di Matteo: l'italiano ha portato il Chelsea sul tetto d'Europa battendo il Bayern Monaco in finale (all'Allianz Arena). Il più recente, invece, è arrivato nell'ultima stagione europea: a maggio 2021 il Chelsea di Thomas Tuchel si è laureato Campione d'Europa battendo i rivali nazionali del Manchester City. Curiosamente, entrambi i trionfi sono arrivati con due allenatori subentrati: Di Matteo prese il posto di Villas-Boas, Tuchel di Lampard. Sempre con il tedesco, qualche mese più tardi, i Blues hanno conquistato la prima e unica Supercoppa Europea dell'era Abramovich.
In Europa League, invece, i trionfi sono datati 2013 e 2019: il primo, sotto la guida di Rafa Benitez, è arrivato da Campioni d'Europa in carica (la prima volta nella storia delle competizioni). Il secondo è arrivato con un altro italiano, Maurizio Sarri: un netto 4-1 contro l'Arsenal.
L'ultimo trofeo internazionale conquistato nell'era Abramovich rimarrà il Mondiale per Club, vinto a febbraio 2022.
Gli allenatori italiani
Il rapporto tra Abramovich e il calcio italiano segna molti dei 19 anni del russo al Chelsea, nei quali ha messo sotto contratto diversi top manager pescati in Italia.
Il primo con cui ha lavorato, anche se non fu scelto dallo stesso Abramovich, è Claudio Ranieri, rimasto alla guida del Chelsea fino al 2004. Poi è stato il turno di Carlo Ancelotti, reduce nel 2009 dalla lunga esperienza al Milan: il rapporto si interruppe bruscamente nel 2011 con l'esonero, in seguito al quale Ancelotti dichiarò di non aver più parlato con Abramovich. Ma niente malumori: "Ho un ottimo rapporto con lui, con me fu molto gentile. Posso solo ringraziarlo" disse l'italiano ai tempi dell'Everton.
Breve ma trionfale, invece, l'esperienza di Roberto Di Matteo: subentrato ad André Villas-Boas a marzo 2012, è riuscito nell'insperata impresa di vincere la Champions League due mesi più tardi. Non è bastato però per soddisfare il palato di Abramovich: l'esonero nell'aria da mesi è poi arrivato a novembre 2012.
L'Italia è tornata sulla panchina del Chelsea tra 2016 e 2019: per due stagioni i Blues sono stati guidati da Antonio Conte (2016-2018), con cui hanno vinto una Premier League e una FA Cup. L'addio non è stato però dei più cordiali: Abramovich ha liquidato il leccese con un licenziamento ritenuto illegittimo da Conte. La questione è finita sui banchi di un tribunale, con l'italiano che ha ottenuto poi un risarcimento.
Il testimone, nel frattempo, è passato nelle mani di Maurizio Sarri (2018-2019), ultimo allenatore italiano passato per la parte ovest di Londra: con lui, i Blues hanno vinto la loro ultima Europa League.
I top player lanciati
Dal 2003 a oggi Abramovich non si è fatto mancare acquisti milionari e campioni. Il suo Chelsea, però, è stata una delle più grandi fucine di giovani talenti in Europa.
La sua prima vera campagna acquisti ha portato a Londra giocatori come Crespo, Veron, Makelele e Joe Cole. Nel 2004 è stato il turno di due simboli dell'era Abramovich, Didier Drogba e Petr Cech. Negli anni sono arrivati giocatori come Deco, Fernando Torres, Ballack, Mata e tanti altri campioni.
Il focus sul mercato del Chelsea di Abramovich è poi gradualmente cambiato, passando da un primo periodo di investimenti onerosi per campioni affermati ad acquisti più studiati, grazie anche all'ingresso in dirigenza nel 2014 di Marina Granovskaia.
Dal Chelsea sono passati giocatori come Salah, De Bruyne e Lukaku (quest'ultimo poi tornato anni dopo), esplosi però altrove. Altri talenti, invece, sono riusciti ad affermarsi in Blues: su tutti Eden Hazard, arrivato a Londra nel 2012 e partito nel 2019.