A tutto Montella: "Samp, continuiamo insieme. Nazionale sarebbe un sogno, mai stati contatti col Napoli"

Football Leader, al via la kermesse. L'apertura a Pompei, al centro commerciale La Cartiera, con tanti ospiti come al solito. "Premio Amalfi" oggi che va a Vincenzo Montella, allenatore della Sampdoria, per la sua carriera da giocatore prima e da guida tecnica poi. Proprio adesso, in questi giorni nel corso dei quali si parla tanto del suo futuro. Resterà alla Samp? Fa chiarezza l'ex attaccante stesso: "L'esperienza con la Sampdoria è stata la più formativa finora, perché sono entrato in corsa e non mi era mai successo. Io vicino al Napoli in passato? Nel calcio talvolta quello che sembra certo diventa incerto o viceversa. Sono stato molto chiacchierato, ma non ci sono mai stato contatti diretti. So della stima del presidente De Laurentiis, mi fa piacere, ma il discorso finisce qui. Io c.t. della Nazionale? Credo che a prescindere dall'età debba sentire una vocazione, per fare questo ruolo specifico bisogna volerlo. La squadra di club è più difficile da allenare. A me piace fare questo mestiere, è un orgoglio essere accostato alla Nazionale, è il sogno di ogni bambino raggiungerla. Sarebbe o sarà un sogno se mai accadrà. Ho un contratto con la Samp ed è stato rinnovato questo percorso. Io ho voglia di lavorare, c'è la volontà di continuare perché non mi piacerebbe lasciare in questo modo. Parto con entusiasmo, c'è la voglia di fare bene assolutamente. Io e Ferrero abbiamo parlato di programmi e di conseguenza anche di mercato, certo. Napoli? Credo che abbia fatto una grandissima stagione, alle volte i secondi posti sono come delle vittorie". Poi focus anche sul passato: "Tra Cisterna e Pomigliano ci sono stati tantissimi attaccanti forti. Prima si giocava per strada, probabilmente era più facile affinare la tecnica. Sono andato via giovane, come accade un po' in tutti i settori, perché avevo voglia di inseguire un sogno ed Empoli è un'eccellenza per diventare un calciatore. Credo che sia dipeso principalmente da questo. Non ho alcun rimpianti per la mia carriera da calciatore e neanche per quella d'allenatore, che è ancora tutta da vivere, è ancora tutta davanti a me. Per ogni allenatore è importante cominciare con i ragazzi, è molto formante".

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