A tutto Boateng: "Klopp il miglior allenatore mai avuto. Quando tornai al Milan fu Berlusconi a chiamarmi"
Chi si rivede. Dalla Germania alla Spagna, passando dall'Inghilterra e soprattutto dall'Italia, riecco Kevin Prince Boateng. Oggi protagonista col Las Palmas nella Liga è intervenuto come ospite nella trasmissione 'L'Originale' in onda su Sky Sport dove ha parlato a 360 gradi: "Qui si vive in modo tranquillo, ci si alza la mattina e si va agli allenamenti in maglietta e pantaloncini, inoltre ci si può concentrare esclusivamente sul calcio. L’ambiente è simile all’Italia, amano il calcio - ha continuato l'ex Milan - Ciò che caratterizza la Liga rispetto agli altri campionati è che tutte le squadre piccole vogliono giocare a calcio e non buttano via la palla, fanno il tiki taka. Si trova più spazio e per questo si segna di più. Amerò sempre l'Italia, è una parte di me, amo stare in Italia ed è diventata la mia seconda casa. Non so se ci tornerò, ma mi piace l'Italia perché si parla sempre di calcio".
Su Allegri e gli allenatori avuti in carriera: "Allegri è stato uno degli allenatori più importanti della mia carriera, mi ha insegnato a difendere: nessuno ne parla, ma ha insistito su questo aspetto perché ripeteva che ad attaccare ero già capace. Non è vero che mi voleva alla Juve, abbiamo un grande rapporto, ma non mi voleva portare con lui. Ad alti livelli non ci sono tante cose che ancora puoi imparare, un allenatore deve essere bravo a gestire il gruppo e dar una mentalità vincente. I più grandi allenatori hanno questa qualità. Il migliore che ho avuto? Klopp, perché ti dà una voglia di giocare e vincere incredibile, per ogni giocatore adotta una chiave diversa".
Boateng fa rima con gossip, soprattutto dopo l'inizio della relazione con Melissa Satta: "Il gossip? Lo devo accettare, per me era difficile inizialmente ma ora rappresenta la normalità anche se a volte qualcuno scrive cose non vere… È una parte della nostra vita".
Una battuta anche sulla lotta al razzismo, argomento molto caro a Boateng visti gli episodi in cui è stato coinvolto in prima persona ai tempi del Milan: "Ogni tanto penso ancora a quel giorno (l'amichevole contro la Pro Patria). Abbiamo provato a fare qualcosa contro il razzismo ma è difficile, bisogna fare sempre di più. Tutti: i calciatori, la FIFA e la UEFA".
Infine, un aneddoto su Berlusconi: "Ho tanti ricordi di Berlusconi, lui mi ha fatto venire al Milan e mi ha trattato come un figlio. Ho solo ricordi positivi, dopo l’operazione al cuore non l’ho più sentito. Lo scorso anno ero in piscina a Mykonos e mi ha chiamato Melissa per dirmi che Berlusconi voleva parlarmi, mi voleva invitare a casa sua a vedere il Milan e non pensavo mi chiamasse per tornare al Milan. Melissa mi ha detto ‘Muoviti che hai la cena con Berlusconi’. I miei problemi al ginocchio non erano reali, lo sto dimostrando. Sono cose che dicevano ma l’importante è che io so che devo fare".