Mané: “Ho patito la fame. Che ci faccio con dieci Ferrari o due aerei?”

Campione dentro e fuori dal campo. Sadio Mané è ormai uno dei migliori attaccanti al mondo, una garanzia nella formazione di Jurgen Klopp insieme ai colleghi Salah e Firmino, al tempo stesso però anche uno dei giocatori meno appariscente degli ultimi anni.

Nessun lusso e nessuna bravata… ma tanto impegno sociale. Manè infatti, preferisce dedicarsi al prossimo, come spiega in un'intervista ai microfoni di nsemwoha.com: Perchè dovrei volere dieci Ferrari, venti orologi di diamanti e due aerei? A cosa servono queste cose per il bene del mondo?”.

Parole dettate da una dura esperienza di vita che ha segnato il 27enne senegalese, e che per questo motivo con i suoi soldi preferisce aiutare chi è stato meno fortunato di lui, piuttosto che spenderli in cose 'inutili'.

Ho sofferto la fame, sono sopravvissuto a tempi difficili, ho giocato scalzo e non sono andato a scuola. E oggi, con quello che guadagno, posso aiutare gli altri”. Mané poi nel calcio ha trovato una via di fuga dalla povertà, senza dimenticare però il suo passato.

Ed eccolo quindi protagonista nel costruire scuole, stadi, o a fornire vestiti, scarpe e cibo per le persone in estrema povertà: "Dono anche 70 euro al mese a tutti gli abitanti di una zona molto povera del Senegal, per contribuire all’economia familiare", ha spiegato la star del Liverpool.

Mané si distacca dal classico stereotipo di calciatore e diventa un vero campione dal cuore d'oro... dentro e fuori dal campo.

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