"Meno rispetto!". Salisburgo, discorso show di Marsch al 45'. VIDEO
Il Liverpool di rimonte ne sa qualcosa, soprattutto in Champions. Ma, nella seconda giornata del girone, ha rischiato di vivere la beffa opposta. Dall'altra parte il Salisburgo, che per un attimo ha ammutolito Anfield. I Reds, infatti, si erano portati sul 3-0 nel giro di 36', poi la rimonta degli austriaci nella ripresa (anche se Hwang Hee-chan aveva accorciato già a fine primo tempo). Infine il gol di Salah, che ha portato i tre punti alla squadra di Klopp.
Il punto di svolta, come ogni rimonta che si rispetti, si ha negli spogliatoi. Siamo al 45', l'arbitro ha fischiato per due volte e le squadre si "godono" l'intervallo. Si fa per dire, percé a Jesse Marsch, l'allenatore del Salisburgo, le reti di Manè, Robertson e Salah non sono proprio piaciute, così come l'atteggiamento dei suoi ragazzi. Insomma, ad alzare la voce non ci mette niente.
"Come prima cosa: quanti falli abbiamo commesso? Due, forse? - ha iniziato a chiedere in tedesco - bisogna essere più spietati con Van Dijk! Non è un fottuto amico, è una partita di Champions League. Giochiamo con troppo rispetto. Troppo rispetto. Sono forti? Sì. Ma ciò non significa che dovremmo essere gentili con loro e non affrontarli o combattere. Devono sentirci ragazzi, devono sapere che siamo qui per combattere e non solo per provare a giocare come loro. Stiamo giocando una fottuta partita!".
Niente consigli, nessun cambio di modulo: "Parleremo di tattiche solo quando scenderemo su quel campo con più fiducia e volontà. Ora siamo noi contro di loro. Aumentiamo la nostra volontà, lottiamo. Abbiamo visto che sono forti ma possiamo fare di meglio. Non sono così pericolosi con i calci piazzati. Dai, abbiamo altro da far vedere!".
Quello che è successo poi è storia nota. Takumi Minamino e Erling Braut Håland pareggiano i conti e al gol di quest'ultimo, nonostante manchi ancora mezz'ora alla fine, il buon Jesse Marsch impazzisce ed esulta correndo verso i suoi ragazzi. Certo, è arrivata comunque una sconfitta. Ma a Salisburgo difficilmente dimenticheranno la notte di Anfield.
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