Dai ritardi agli applausi di San Siro: Karamoh si "presenta" al Parma

"Potrebbe essere il giorno di Yann. Magari può contare molto essere un ex...". D'Aversa quasi se lo sentiva. Per questo lo ha schierato dal 1', proprio a San Siro. Proprio contro l'Inter. Poteva essere il suo teatro, ma non lo è stato mai. Eccezione fatta per una sera, questa. Karamoh ha raccolto gli applausi della platea, anche se la maglia non era quella nerazzurra. 

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Adesso, infatti, gioca per il Parma. Magari qualcuno non lo aveva capito, certamente per distrazione ma non solo. Aveva giocato solo 20' da agosto a oggi. 5' alla prima giornata con la Juventus, 15' con la Lazio a fine settembre. Poi solo panchine, anche perché il Parma volava e D'Aversa di cambiare non ne sentiva il bisogno: tre vittorie nelle ultime quattro giornate, dall'1-0 al Sassuolo al 5-1 al Genoa. Ma Yann dove è, si è chiesto qualcuno.

"A San Siro", risponde lui. Gol (bellissimo) e assist per il 2-1 di Gervinho. Dopo aver battuto Handanovic ha alzato le braccia e ha chiesto scusa. Un gesto spontaneo, non di convenienza. All'Inter, prima o poi, vorrebbe tornare, ma la realtà dice che al Parma è andato in prestito con obbligo di riscatto. Niente piaggeria dunque, nessun calcolo. Uno "scusa" venuto dal cuore, per questo sono piovuti applausi. 

L'Inter, in fin dei conti, aveva deciso di puntarci. Un ragazzo di 19 anni che gioca 35 partite in Ligue 1, che si ispira a Neymar e che viene paragonato a Mbappè. Arriva al gong finale del mercato estivo, prestito con obbligo di riscatto (questa volta sì). Non esplode mai, però. Solo 4 presenze dal 1' in campionato. Quattro, come i minuti che gioca nelle prime due partite della stagione successiva. Troppo poco, per questo torna in Francia.

Al Bordeaux, tuttavia, le cose non migliorano, anzi. Sì, gioca un po' di più ma fa infuriare Bedouet, che a febbraio lo punisce e lo lascia fuori dalla trasferta di Marsiglia: "Un calciatore deve sempre mantenere un certo comportamento. Non può creare problemi al gruppo", tuonaKaramoh non impara la lezione, perché commette gli stessi identici errori anche nei suoi primi giorni a Parma. Ritardi su ritardi. Poi, dopo la panchina nel ko di Cagliari, non si presenta all'allenamento. La sanzione arriva punatuale. 

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Era il 17 settembre, sembra passata un'eternità. La vita di Karamoh va veloce, come lui sulla fascia sinistra. Che adesso non vuole più abbandonare. A San Siro la prima. Ora spera in una serie di repliche. 

 

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