"10-12-2017: è solo l'inizio...". Ancona, la "Vipera" Mastronunzio entra nella storia del club
"10-12-2017: la storia continua. E' solo l'inizio...". La Vipera è tornata a mordere per l'Ancona, ed è record. Già, con la rete al Montemarciano di domenica scorsa Salvatore Mastronunzio è entrato nella storia del club marchigiano, a modo suo, a suon di gol, ben 72. Poco importa che non si tratti più dei tempi d'oro della serie B, quando il bomber toscano segnò 22 reti nel campionato 2009-2010, dopo le 19 della stagione precedente. Sette anni per ritrovarsi, in Prima Categoria, e sono già 14 reti in 10 partite. La società dopo il fallimento ha cambiato nome, si chiama Anconitana, tuttavia colori, storia e passione della gente sono sempre gli stessi. I biancorossi sono primi nel girone B con 36 punti in 13 gare, 10 lunghezze di vantaggio sull'Osimo secondo.
Ma la posizione in classifica non era il primo pensiero degli spettatori presenti al Del Conero, le attenzioni erano tutte per lui, la Vipera, che con la rete numero 72 ha superato Gustavo Fiorini come bomber di tutti i tempi della società marchigiana: "Emozioni Indescrivibili" - racconta Mastronunzio ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "Significa aver scritto un pezzo di storia di un club al quale sono legatissimo: fosse stato per me non me ne sarei mai andato. L'Ancona e i suoi tifosi non meritano queste categorie, il palmares di questa società dice ben altro. Essere tornato qui dopo sette anni e riuscire a dare il mio contributo per questa squadra a 38 anni è una gioia immensa. E poi questo record, la festa dopo la partita: la maglia biancorossa la sento mia. Ho sempre sperato di tornare e chiudere la carriera ad Ancona e quando mi hanno proposto di venire ho detto subito di sì: era un film già visto tante volte nella mia testa".
Quest'anno il primo passo della scalata, ti senti pronto ad accompagnare l'Anconitana fino alla serie C? "Insieme allo staff, ai miei compagni e ai tifosi speriamo di creare quell'empatia che ci permetta di risalire rapidamente le categorie: sono tre componenti che devono andare di pari passo. Vedrò anno dopo anno le risposte del mio fisico, se potrò accompagnare l'Ancona fino alla serie C. Per adesso sto bene, sia fisicamente che mentalmente. Andrò avanti fino a quando avrò la forza per allenarmi e incidere in campo". Gol più bello in biancorosso? "Ce ne sono tanti, però quello di Rimini nei play-out di ritorno rimane per me quello più importante. Non sarà stato il più bello, ma ha regalato alla città un altro anno di serie B, categoria minima per questa piazza".
Torniamo un attimo indietro nel tempo, a vent'anni fa, per la precisione all'8 marzo 1998. Che ti dicono i pensieri? "Che sono vecchio! (ride) Ero un ragazzino. Avevo fatto tutto la trafila delle giovanili dell'Empoli fino alla prima squadra. Una serie di infortuni e squalifiche spinsero Luciano Spalletti a darmi la grande opportunità: a Bari l'esordio, per me, empolese doc, indimenticabile. Era una serie A con il meglio in circolazione: Batistuta, Ronaldo, Vieri, Baggio, Del Piero, Totti, Zidane... Solo aver giocato due partite in mezzo a quei campioni a 18 anni mi riempie d'orgoglio. Purtroppo il paradiso l'ho vissuto per poco, perché poi mi ruppi il crociato e sono dovuto ripartire da zero". Empolese doc, ma in realtà per chi tifi? "Ho sempre tifato Juventus, anche perché il mio idolo era Del Piero". Hai qualche rimpianto in carriera? "Forse... Ma alla fine ciò che semini raccogli, qualcosa di più avrei potuto fare. Però se penso alla mia carriera ho più sensazioni positive che negative e ho dato tutto, per cui a posto così".
Ma perché la vipera? "Il soprannome è nato a Frosinone, me lo hanno messo dei ragazzi e da quel momento mi è rimasto. Devo ammettere che mi è sempre piaciuto. Ma non mi sono mai tatuato un vipera. I tatuaggi importanti sono il nome e la mano di mia figlia, la mia vita". Dopo aver riportato l'Ancona in serie C che farai? "(ride) incrociamo le dita. Sicuramente mi piacerebbe rimanere in questo mondo, ma non so ancora in che ruolo. Però ora non farmi sentire vecchio! Ho ancora tanta voglia di giocatore e non ho la testa per pensare ad altro. Mi sento un leone". No, una vipera... Che a 38 anni continua a mordere e scrivere pagine di storia dell'Ancona.
(Ringraziamo per il video Alex Giaccaglia)